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Cronaca

Coltellate a 2 fratelli per l'auto a noleggio: ras dei Belforte in manette con il figlio

Giovanni e Raffaele Capone arrestati dai carabinieri per tentato omicidio. Squarciato velo di omertà calato sul delitto

Sono Giovanni e Raffaele Capone, padre e figlio arrestati dai carabinieri per il tentato omicidio di G.R., 41enne di Caserta. 

La lite per l'auto a noleggio

I fatti si sono verificati al Parco Santa Rosalia di via Cappuccini la sera del 22 settembre. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, i fratelli G.R., 41enne, e G.R., 38enne (indagati a piede libero per rissa) si presentarono sotto casa dei Capone per vendicare con il sangue un affronto subito dal loro padre il giorno precedente. A quanto pare (il movente è tuttora al vaglio degli inquirenti) Raffaele Capone avrebbe avuto una discussione con il padre dei due fratelli "rivali" per questioni relative al noleggio di un'auto. Ne nacque una lite che culminò con Capone jr che prese a pugni l'uomo lasciandolo a terra. 

Il piano per la vendetta

Nelle ore successive i fratelli meditano il regolamento di conti. "Gli devo far pisciare sangue, gli devo far mattere i cateteri", dice uno di loro al padre promettendo la vendetta per l'onta subita. Così la sera del 22 settembre, i due fratelli si presentano sotto casa di Giovanni Capone, ritenuto referente del clan Belforte sul Capoluogo e ristretto agli arresti domiciliari. "O scendi tu, o saliamo noi e buttiamo giù la porta", gridano a bordo di una motocicletta all'indirizzo di Giovanni Capone. 

La rissa e le coltellate

Capone prima lancia qualcosa dalla finestra poi si precipita lungo le scale. Ne nasce una prima colluttazione in cui lo stesso Giovanni Capone resta ferito da un coltello (ai carabinieri dichiarerà di essersi ferito da solo mentre riscaldava delle cotolette). I fratelli scappano ma la moto sulla quale viaggiano scivola sull'asfalto cadendo a terra. A quel punto vengono raggiunti dai Capone, padre e figlio. Uno di loro viene attinto da diverse coltellate. A sferrarle sarebbe stato Raffaele Capone, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Anche l'altro fratello, il 38enne, resta ferito (anche lui dichiara di essersi ferito accidentalmente).

Il clima di omertà svelato dai carabinieri

Un clima di omertà totale tra vittime ed aggressori. I carabinieri - con intercettazioni, filmati delle videocamere di sorveglianza, testimonianze di alcuni residenti - sono riusciti a ricostruire l'accaduto individuando i responsabili e facendo chiarezza sulla dinamica dei fatti. Il gip, condividendo la ricostruzione operata dai militari - coordinati dalla Procura - ha disposto il carcere per Giovanni e Raffaele Capone. 

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