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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria a Vico

Arrestato Matteo Messina Denaro. Il blitz coordinato dal procuratore casertano

E’ stato fermato in una clinica privata. Era il primo ricercato tra i latitanti italiani

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza.

L'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia (originario di Santa Maria a Vico) e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Matteo Messina Denaro sarebbe stato arrestato all'interno di una clinica privata di Palermo. Il blitz è stato coordinato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. 

La certezza è arrivata tre giorni fa. I magistrati, che da tempo seguivano la pista, hanno dato il via libera per il blitz. I carabinieri del Gis erano già alla clinica Maddalena dove, da un anno, Messina Denaro si sottoponeva alla chemioterapia. Il boss, che aveva in programma dopo l'accettazione fatta con un documento falso, prelievi, la visita e la cura, era all'ingresso. La clinica intanto è stata circondata dai militari col volto coperto davanti a decine di pazienti. Un carabiniere si è avvicinato al padrino e gli ha chiesto come si chiamasse. "Mi chiamo Matteo Messina Denaro", ha risposto. Dopo il blitz nella clinica,  l'ormai ex superlatitante è stato trasferito prima nella caserma San Lorenzo, poi all'aeroporto di Boccadifalco per essere portato in una struttura carceraria di massima sicurezza. La stessa cosa accadde al boss Totò Riina, arrestato il 15 gennaio di 30 anni fa.

Il profilo del procuratore

Maurizio De Luca ha 61 anni. Entrato in magistratura nel 1990, de Lucia ha lasciato nello scorso autunno la Procura di Messina. Il suo primo incarico è in Procura a Palermo nel 1991: anni di esperienza con le indagini sui reati economici, poi dal 1995 le prime applicazioni alla direzione distrettuale antimafia. Nel 1998, l'allora procuratore Giancarlo Caselli lo chiama alla Dda. Sono gli anni delle grandi indagini sugli appalti inquinati, sulle estorsioni, sulla mafia militare azzerata da centinaia di arresti, sui delitti eccellenti (Dalla Chiesa, La Torre) e sui legami tra mafia e politica. E' de Lucia a coordinare l'inchiesta che porterà alla scoperta di talpe istituzionali in Procura, uomini dello Stato che passavano informazioni a imprenditori mafiosi, favorendo la latitanza di padrini come Bernardo Provenzano, e alla incriminazione per favoreggiamento dell'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, poi condannato a 7 anni. Nel 2009 de Lucia entra in Direzione Nazionale Antimafia dove coordina le indagini delle dda di Palermo e Caltanissetta. Nel 2017 il Csm lo nomina Procuratore di Messina: decine i blitz contro le cosche dei Nebrodi, la mafia barcellonese e la scoperta del cosiddetto Sistema Siracusa.

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