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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Villa Literno

Torna a casa il custode delle armi del nuovo gruppo dei Casalesi

Il giudice ha disposto i domiciliari per Marco Testa dopo la condanna a 2 anni

Arresti domiciliari per Marco Testa, il custode delle armi del clan dei Casalesi nel neofita gruppo criminale dedito alle estorsioni a commercianti ed imprenditori perlopiù dell'area di Villa Literno capeggiato da Vincenzo Ucciero (attualmente sotto processo) ed Oreste Reccia (già giudicato in abbreviato).

È quanto stabilito dalla Trentaduesima Sezione del Tribunale di Napoli dopo aver accolto l'istanza del difensore di Testa, l'avvocato Felice Belluomo, disponendo la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari nel comune di San Marcellino. Testa condannato in primo grado alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione è stato ritenuto responsabile dei reati di detenzione illegale di arma comune da sparo, detenzione di arma clandestina e ricettazione con l'aggravante della agevolazione mafiosa.

La cellula criminale capeggiata da Ucciero e Reccia voleva conquistare l'egemonia sui territori che appartenevano un tempo ai gruppi di Schiavone, Bidognetti, Zagaria e Iovine dove il contributo dei due congiunti Testa (Marco il figlio, Remigio il padre) fu indispensabile per la commissione dei propositi criminali del gruppo in particolare per la disponibilità delle armi. Fu proprio Marco Testa, infatti, che condusse gli inquirenti al garage dove erano detenute le armi utilizzate dalla consorteria criminale per le violenze a mano armata consumate ai danni dei commercianti.

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