
Il Comune di Sparanise
Appalto fogne, Comune fuori dal processo a imprenditrice e dirigenti
Il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile del consigliere d'opposizione Antonio Merola
Il Comune di Sparanise resta fuori dal processo. L'Ente, guidato dal sindaco Salvatore Martiello, non si è costituito al processo a carico dell'imprenditrice Stefania Ranucci, della Diemme Costruzioni, e di due dirigenti comunali, Angelo Manica ed Antonio Cerullo (subentrato a Manica) accusati a vario titolo di falso (l'imprenditrice) ed abuso d'ufficio (i dirigenti) relativamente alla gara per la realizzazione di un nuovo tratto del sistema fognario in via Capodimonte a Sparanise.
Nel corso della prima udienza si è assistito alla costituzione delle parti. Il giudice Caparco ha ammesso la costituzione di parte civile del consigliere comunale d'opposizione Antonio Merola, rappresentato dall'avvocato Salvatore Piccolo, dalla cui denuncia è partita l'indagine di cui al processo che riprenderà a novembre.
Secondo l'accusa Ranucci, tramite autocertificazione, avrebbe attestato di avere i requisiti per l'affidamento, in particolare di essere in possesso del Durc. Gli obblighi previdenziali certificati, però, non sarebbero stati veritieri. Dagli accertamenti, infatti, emerse come il Durc fosse stato richiesto solo dopo la domanda di partecipazione andando questo a costituire una causa ostativa all'affidamento della gara. I due dirigenti, secondo l'accusa, avrebbero colpevolmente affidato l'appalto (Manica) e stipulato il contratto (Cerullo). Circostanze che ora dovranno emergere dal dibattimento. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Claudio Romagnoli, Salvatore e Carlo Zannini e Vairo.