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Cronaca Grazzanise

Appalto fogne, Ciccio 'e Brezza: "Schiavone diede parte a Zagaria per evitare una guerra"

I verbali del colletto bianco nel processo in appello a sindaco, imprenditori e faccendieri

L'appalto per il rifacimento della rete fognaria di Grazzanise rischiava di scatenare una guerra di camorra. Lo ha detto il collaboratore di giustizia Francesco Zagaria negli interrogatori depositati in Corte d'Appello nel processo sul doppio filone d'indagine sulla corruzione negli appalti a Santa Maria Capua Vetere (Palazzo Teti Maffuccini) e Grazzanise. Corruzione che sarebbe avvenuta - secondo le tesi della Dda - con la camorra a fare da 'garante' secondo lo schema romano del 'Mondo di Mezzo'.

Ciccio 'e Brezza ha parlato di aver partecipato anche lui all'appalto per la rete fognaria di Grazzanise con una sua ditta di riferimento. L'appalto venne assegnato all'impresa di Francesco Madonna (assolto in primo grado) legata - secondo il collaboratore di giustizia - al gruppo Schiavone. Una circostanza che creò tensioni tra le due fazioni dei Casalesi e sulle quali si raggiunse poi un accordo con il riconoscimento di una somma dell'appalto dagli Schiavone al gruppo Zagaria. Queste in sintesi le dichiarazioni.

Zagaria dovrebbe essere sentito in aula. Nel corso dell'ultima udienza l'avvocato Abet, difensore dell'imputato Alessandro Zagaria, ha formulato le proprie controdeduzioni sulla nuova prova che sarebbe stata fornita proprio da Ciccio Zagaria. Istanza su cui i giudici si sono riservati e che sarà sciolta a fine mese. 

Nel processo con Francesco Madonna ed Alessandro Zagaria sono poi imputati l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Maria Di Muro (condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi), il progettista Guglielmo La Regina (condannato in primo grado a 6 anni), Roberto Di Tommaso (condannato a 1 anno con pena sospesa). Al processo si è costituito parte civile il Comune di Grazzanise con l'avvocato Salvatore Piccolo. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Giovanni Cantelli, Angelo Raucci e Renato Jappelli.

Aggiornamento 18 settembre ore 09,29

La Corte d'Appello di Napoli ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per tutti gli imputati (ad eccezione di Francesco Madonna per il quale è stata confermata l'assoluzione) con assoluzione dal reato associativo. 

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