Tre condanne e 4 assoluzioni. Questo il verdetto pronunciato dal giudice monocratico Auriemma del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per la turbativa d'asta per la realizzazione di un asilo nella frazione di Tuoro a Caserta. 

Il giudice ha inflitto un anno ed 8 mesi a testa per Giuseppe De Liso (titolare della ditta che si era aggiudicato l'appalto) e sua moglie Tina Ferraiolo (direttore amministrativo della Fondazione Tuoro). Un anno e due mesi per Maria Ficocello (presidente della commissione di gara). Per tutti è stato concesso il beneficio della sospensione della pena. 

Assolti con formula piena, invece, l'ex consigliere Luigi Bosco, il parroco don Biagio Saiano, Guadagno e Rosa Carafa. Secondo la Procura gli imputati hanno manipolato la gara per l’affidamento dei lavori (1,5 milioni di euro) di restyling di una proprietà della chiesa che sarebbe dovuta diventare asilo nido. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ipotizza che la gara sia stata affidata sulla base dei rapporti di parentela e amicizia esistenti tra il titolare della ditta e le persone che gestiscono la Fondazione.

Le anomalie che hanno portato all'apertura dell'inchiesta sono emerse in virtù del conflitto d'interesse emerso a causa del doppio ruolo dell'imprenditore che si è aggiudicato la gara (De Liso è sia titolare della società aggiudicatrice dell'appalto che ex consigliere della Fondazione Tuoro), sia al tipo di specializzazione della ditta vincitrice dell'appalto: la T.P. Company si occupa di impianti fotovoltaici. La Fondazione, dopo l’avviso di conclusione delle indagini, ha rinunciato al finanziamento da un milione e mezzo di euro.

Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Claudio Pascariello, Vartolo Terzo, Bellopede, Imposimato e Sacchetti.