Appalti truccati, microspia in comune trovata dal vicesindaco e le chat cancellate
Il retroscena dell'indagine coordinata dalla Dda sulle turbative d'asta a Calvi Risorta
Chat cancellate ed il rinvenimento di una microspia all'interno del comune di Calvi Risorta. E' uno dei retroscena emersi dall'indagine della Dda che ha portato all'arresto di due imprenditori, Raffaele Pezzella e Tullio Iorio, e dell'ex responsabile dell'ufficio tecnico Piero Cappello, quest'ultimo finito agli arresti domiciliari.
Dall'analisi delle chat emerge come i rapporti tra Cappello e l'imprenditore Pezzella vadano avanti almeno dal 2018. I due comunicavano via Whatsapp anche se gran parte dei messaggi è stata cancellata. Analizzando la chat, infatti, emerge che inizia il 27 luglio 2021 e termina il 2 agosto 2021, il giorno prima del sequestro del telefono. Da rilevarsi, poi, che il primo messaggio rinvenuto sullo smartphone in uso a Cappello sia stato inviato lo stesso giorno in cui trova una microspia nel suo ufficio al comune di Calvi Risorta.
A fare la scoperta è Giuliano Cipro, non indagato e vice sindaco di Calvi Risorta. Cipro riesce a trovare il microfono installato dagli inquirenti grazie ad un rilevatore di microspie acquistato qualche giorno prima su Amazon. Circostanze su cui il pm evidenzia: "Cappello ha eliminato tutti i messaggi con Pezzella anteriori al 27 luglio e tale fatto può essere, ancora una volta, spiegato logicamente solo con il rapporto collusivo che legava i due da molto tempo".
Nel frattempo sono iniziati gli interrogatori di garanzia dinanzi al gip Gianluigi Visco. Sia Pezzella sia Iorio (assistiti dagli avvocati Giuseppe Stellato e Ferdinando Letizia) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ma avrebbero reso dichiarazioni spontanee per respingere le accuse. Cappello, invece, sarà interrogato nei prossimi giorni.