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Cronaca Curti

Appalti rifiuti, sindaco arrestato con imprenditore "vicino" ai Casalesi

E' ai domiciliari insieme al comandante della polizia municipale

Il sindaco di Curti Antonio Raiano è tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito di indagini dei Carabinieri per la tutela ambientale e la transizione ecologica e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul settore della raccolta, gestione e smaltimenti dei rifiuti urbani. Raiano è destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari insieme ad Igino Faiella, comandante della Polizia municipale di Curti.

Sono complessivamente sei i destinatari dell'ordinanza, tra imprenditori operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed esponenti della pubblica amministrazione: cinque gli arresti domiciliari, un indagato è stato sottoposto alla custodia in carcere, l'imprenditore Carlo Savoia. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono turbata libertà degli incanti, turbata libertà dei procedimenti di scelta del contraente, falsità in atti pubblici, in particolare di verbali di nomina di Commissioni giudicatrici di gare, ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, esisterebbe "un sistema collaudato, con ruoli ben definiti e metodologie ormai rodate in anni di attività, creato allo scopo di ottenere bandi di gara di comodo e ritagliati sulle esigenze privatistiche degli imprenditori coinvolti nel settore della raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti urbani, in relazione ad appalti anche di centinaia di milioni di euro". Nel corso delle indagini sono state utilizzate intercettazioni telefoniche e ambientali e sono stati eseguiti sequestri di notevole documentazione anche informatica. Inoltre, nel corso del procedimento, sono stati già effettuati interrogatori di diversi indagati, già destinatari di perquisizioni.

Il primo lancio della Procura

Eseguita questa mattina, a seguito di indagini svolte, fin dal 2017, dal Servizio centrale del Comando carabinieri per la Tutela ambientale e la Transizione Ecologica con il coordinamento della Procura della Repubblica-DDA di Napoli, un'ordinanza cautelare a carico di imprenditori operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti nonché di esponenti della pubblica amministrazione. Una persona è finita in carcere, altre cinque ai domiciliari. Le indagini, si legge in una nota dei militari, hanno consentito l'acquisizione di gravi indizi circa "l'esistenza di un sistema collaudato, con ruoli ben definiti e metodologie ormai rodate in anni di attività, creato allo scopo di ottenere bandi di gara di comodo e ritagliati sulle esigenze privatistiche degli imprenditori coinvolti nel settore della raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti urbani, in relazione ad appalti anche di centinaia di milioni di euro". I soggetti destinatari dell'odierno provvedimento sono indagati, a vario titolo, dei reati di "turbata libertà degli incanti", "turbata libertà dei procedimenti di scelta del contraente", "falsità in atti pubblici", in particolare di verbali nomina di Commissioni giudicatrici di gare, e "attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti". Con l'ordinanza cautelare è finito in carcere Carlo Savoia, ai domiciliari, invece, Gennaro Cardone, Marcello Iovino, Giuseppe D'Auria, Antonio Raiano, Igino Faiella. Saranno le successive fasi del procedimento, precisano i carabinieri, "a stabilire se i soggetti indagati siano o meno responsabili delle condotte delittuose loro attribuite, in ogni caso gli elementi indiziari acquisiti dagli investigatori nel periodo di indagini circa le modalità di affidamento e gestione dei bandi di gara da parte di diversi Comuni delle province di Napoli e Caserta, sono basati su una serie di elementi obiettivi e tra loro convergenti, tra cui intercettazioni telefoniche e soprattutto ambientali supportate da servizi di osservazione, perquisizione e sequestri di notevole documentazione anche informatica". Nel corso del procedimento, inoltre, sono già stati effettuati interrogatori di diversi indagati, già destinatari di perquisizioni.

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