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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Appalti e clientelismo nella Sanità, operazione Dia all'ospedale di Caserta: in cella dirigenti, funzionari e imprenditori, casertani e napoletani

Caserta - Agenti della Direzione Investigativa di Napoli stanno portando a termine, tra Napoli e Caserta, in queste ore, un provvedimento restrittivo della libertà personale nei confronti di 7 persone, disposto dal GIP del Tribunale di Santa Maria...

Agenti della Direzione Investigativa di Napoli stanno portando a termine, tra Napoli e Caserta, in queste ore, un provvedimento restrittivo della libertà personale nei confronti di 7 persone, disposto dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura della Repubblica. Gli arrestati, dirigenti e funzionari della direzione sanitaria dell’ospedale “S. Anna e S. Sebastiano” di Caserta oltre che diversi imprenditori napoletani e casertani, titolari di importanti aziende nel settore dei servizi sanitari ed ospedalieri.

L’indagine riguarda l’affidamento e gestione degli appalti all’interno di detta struttura sanitaria pubblica e ha permesso di accertare, secondo la ricostruzione accusatoria, la manipolazione di varie gare di appalto per decine di milioni di euro, a fronte di tangenti di somme denaro o altre utilità, nonché innumerevoli falsità in atti pubblici che sono risultate commesse, per omettere i controlli sul corretto svolgimento dei servizi da parte dalle ditte affidatarie ed eludere le attività investigative in corso senza osserva il GIP “il benché minimo interesse per la tutela della salute dei pazienti e la tutela degli interessi dell’Ospedale di Caserta.”

"Figura centrale - è spiegato in una nota stampa della Dia di Napoli - Iovine Carmine già Direttore della Direzione Medica di Presidio Ospedaliero dell’Azienda Sanitaria di Caserta e, successivamente, dell’Unità Operativa Complessa Programmazione e Pianificazione Sanitaria della predetta Azienda Sanitaria, cugino del più noto Iovine Antonio, già temuto killer e vertice della omonima fazione del Clan dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia. Le concrete modalità delle condotte poste in essere e i complessivi esiti del monitoraggio ambientale delineano, quanto a Iovine Carmine, una personalità assolutamente allarmante, spregiudicata e incline al crimine; questi, peraltro, faceva evidente mercimonio di posti di lavoro sia presso l’ospedale che presso le stesse ditte affidatarie dei servizi, secondo una logica clientelare...".

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