rotate-mobile
Cronaca Casal di Principe

Appalti ai Casalesi: chiesto il processo per 59 imputati. Difesa Schiavone vuole revoca giudice

Il gup avrebbe richiesto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la disponibilità di un'aula per il processo: "Ha già deciso". In 9 procedono con l'abbreviato

Sono 59 le richieste di rinvio a giudizio mentre in 9 procederanno con l'abbreviato. E' quanto emerso nel corso dell'udienza preliminare per l'inchiesta sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti della Rete Ferroviaria che vede coinvolti, tra gli altri, i fratelli imprenditori Nicola e Vincenzo Schiavone. 

L'udienza si è aperta con un colpo di scena. I difensori di Schiavone - gli avvocati Giovanni Esposito Fariello ed Umberto Del Basso De Caro - hanno chiesto la ricusazione del gup Aufieri dinanzi al quale si sta celebrando l'udienza preliminare. Alla base dell'istanza ci sarebbe una richiesta inoltrata dal gup al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere riguardante la disponibilità di un'aula per la celebrazione di un eventuale processo. Una richiesta che celerebbe - ad avviso dei difensori - già la decisione del giudice ancor prima che venissero ascoltate le parti. Sull'istanza di ricusazione dovrà esprimersi la Corte d'Appello di Napoli.

Nel frattempo l'udienza preliminare va avanti. La parola è così passata ai pm della Dda che hanno invocato il rinvio a giudizio per tutti i 59 imputati che hanno scelto il rito ordinario tra cui Nicola e Vincenzo Schiavone. Si torna in aula a metà dicembre per le arringhe dei difensori. Strada giudiziaria diversa è stata scelta da altri 9 imputati che procederanno con l'abbreviato. Si tratta di Giulio Del Vasto; Luigi Russo; Augusto Gagliardo; Antonio e Pasquale D'Abrosca; Guido Giardino; Dante Apicella, Pietro Andreozzi ed Antonio Magliulo. Per loro il processo è stato fissato a metà gennaio. 

Le accuse vanno a vario titolo dall'associazione a delinquere di tipo mafioso, all'estorsione, intestazione fittizia di beni, turbativa d'asta, corruzione, riciclaggio con l'aggravante della metodologia mafiosa ma anche rivelazione di atti coperti dal segreto delle indagini. Tre i filoni d'inchiesta finiti al centro dell'indagine della Dda di Napoli e della Dia. 

Uno riguarda le figure di Nicola e Vincenzo Schiavone. Per gli inquirenti, Nicola Schiavone - padrino di battesimo dell'omonimo figlio di Sandokan - sarebbe cresciuto da un punto di vista imprenditoriale grazie ad un patto stretto con il capoclan dei Casalesi. "Ha usato il lievito madre" di Sandokan, per dirla con le parole della moglie del boss Giuseppina Nappa. E gli affari sono cresciuti al punto che gli Schiavone sarebbero stati di casa nel palazzo di Rfi a Roma dove avrebbero ottenuto commesse in cambio di mazzette e regali, come la vacanza di lusso in costiera offerta all'ex dirigente Rfi Massimo Iorani.

I soldi sarebbero stati ripuliti attraverso un altro imprenditore, Dante Apicella, con cui le attività degli Schiavone si sarebbero incrociate. Emergono dalle indagini, infatti, fatture pagate ad Apicella dagli Schiavone attraverso società ritenute di comodo. Gli ulteriori accertamenti hanno fatto emergere le attività di Apicella, svolte anche attraverso una rete di prestanome, che ha sia continuato ad operare - nonostante la condanna nel processo Spartacus - nel settore degli investimenti e degli appalti sia a fungere da collettore - è questa la tesi della Dda - delle somme di denaro pagate dagli imprenditori avvantaggiati negli appalti grazie all'intervento del clan. 

Infine il terzo filone riguarda la rivelazione degli atti coperti da segreto e vede coinvolti il banchiere Francesco Chianese, l'imprenditore Crescenzo De Vito - socio di Nicola Schiavone - l'avvocato Matteo Casertano ed il maresciallo in servizio alla pg di Napoli Giuseppe Febbraio. 

Nel collegio difensivo, tra gli avvocati impegnati, Giovanni Esposito Fariello, Umberto Del Basso De Caro, Mario Griffo, Mirella Baldascino, Alfonso Furgiuele, Carlo De Stavola, Angelo Raucci, Antonio Ciliberti, Claudio Botti, Mauro Valentino, Ferdinando Letizia, Pasquale Diana, Giuseppe Stellato, Alessandro Ongaro, Antonio Cardillo, Domenico Caiazza, Fabio Segreti, Maddalena Russo, Gianluca Giordano, Carmine Speranza, Alfonso Quarto, Michele Coronella, Emilio Martino, Lia Colizzi, Carlo Madonna, Vincenzo Maiello, Lucio Cricrì, Michele Riggi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Appalti ai Casalesi: chiesto il processo per 59 imputati. Difesa Schiavone vuole revoca giudice

CasertaNews è in caricamento