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Cronaca Trentola-Ducenta

Carabinieri in Comune per la seconda volta. "Il sindaco deve dimettersi"

Apicella attacca: "Gli uffici frequentati da personaggi che non hanno alcun ruolo"

Il secondo blitz di stamattina dei carabinieri all’interno del Comune di Trentola Ducenta ha fatto sobbalzare dalla poltrona anche il consigliere comunale di opposizione Michele Apicella. Il leader della minoranza ha ribadito “con fermezza e determinazione”, che sarà sempre garantista (da buon avvocato) con la presunzione di innocenza che va affermata fino alla conclusione delle procedure previste ma non ci sta agli ultimi attacchi del sindaco Andrea Sagliocco che “ha voluto attribuire la responsabilità di quanto accaduto all’opposizione”.

Infatti Sagliocco, in un’intervista rilasciata a CasertaNews ha dichiarato di non escludere che l’architetto abbia “mosso delle accuse così infamanti per una mera ritorsione politica”. “Fatto sta che, l’imprenditore in questione, sentitosi attaccato nella sua professionalità e nel suo lavoro, ha semplicemente provato a cautelarsi, ricorrendo alla giustizia amministrativa – ha affermato Apicella -. L’interessato, non ha fatto altro che chiedere la verifica attraverso le competenti autorità della correttezza formale e sostanziale di quanto deliberato dal sindaco e dalla sua giunta: si è difeso affinché venissero affermati i propri diritti (per altro già riconosciuti dalla gestione Commissariale). In buona sostanza, ritengo, che semmai la ritorsione, sia stata subita, e non generata dall’imprenditore. Se questo dovesse essere acclarato, ci sarebbe una chiara responsabilità anche della giunta e dell’intera maggioranza”.

E quindi passa “all’anomala nascita di questa amministrazione” che secondo Apicella sarebbe “privata da sempre di un’ossatura politica, di accordi programmatici seri, ma definita da interessi di parte e bramosia di poltrone per la gestione del potere”.

Apicella si appella anche alle forze dell’ordine in quanto starebbe ancora attendendo delle risposte “a vari quesiti posti nel tempo, in particolare vorremmo che fosse portato alla conoscenza della pubblica opinione quanto accaduto dalle ore 1 e 30 di venerdì 15 e fino alle ore 4 circa di sabato 16 giugno 2018. Mi riferisco all’incontro avuto non in sedi di partiti o gruppi politici, ma in una privata abitazione, tra il sindaco Sagliocco, suo fratello, l’ex candidato sindaco Perfetto ed altri personaggi, per lo più non appartenenti agli schieramenti contrapposti quanto, piuttosto, alla “finanza” locale. È grazie proprio a questi “facoltosi personaggi”, che hanno interposto i loro “buoni uffici”, che sono stati chiusi gli accordi tra gli stessi Sagliocco e Perfetto: senza apparentamento formale e con condivisione di “interessi” che niente hanno di politico, ma tanto di interesse di parte”.

Circa l’affermazione del sindaco sul presunto sciacallaggio compiuto nei suoi confronti, “si è forse dimenticato tutto ciò che ha messo in campo, per il passato, condannando ed assumendo il ruolo di giudice e giustiziere per vari cittadini. Hai ragione, sindaco, quando dici che “il rispetto tra uomini prima della contrapposizione politica è merce rara”, ma tu, di certo, non puoi dare insegnamenti a nessuno. Sto ancora chiedendomi: ma cosa ha fatto l’amministrazione dal suo insediamento? Mi vengono in mente varie cose: l’incompetenza e la superficialità dimostrata dalla compagine amministrativa, nelle varie sedute del Consiglio Comunale, per l’adozione di provvedimenti risultati anomali od anche illegittimi; la segretaria generale, su chiara disposizione sindacale, ha ordinato vari spostamenti di dipendenti comunali da un ufficio all’altro. Per qualcuno si è trattato di un “premio”, in conseguenza del chiaro appoggio politico, per altri una “punizione” o meglio “confinamento” per ritorsione politica; la sceneggiata della vicenda Decò: sarà mai possibile avere una chiarezza sulla soluzione adottata? Considerato anche che, fin dall’inizio della vicenda, ho sempre sostenuto che tutto era a posto. Sono ben lieto della positiva risoluzione, anche se la procedura è stata certamente anomala; la realizzazione di perizie suppletive di varianti per lavori per diverse migliaia di euro approvate dalla giunta”.

Il sindaco ha più volte ripetuto che non si dimette perché ama Trentola Ducenta: “Si è mai accorto nessuno di questo suo “grande amore”? Del resto, lo ripeto da tanto tempo, di quale amore parla, lui che non è di Trentola Ducenta? Forse l’amore più grande è quello che lo incolla alla poltrona, con la speranza di riuscire, nel tempo, almeno a mantenere i tanti impegni elettorali assunti. Uno per tutti, è certamente l’impegno assunto da parte di un suo congiunto sul Piano Urbanistico Comunale (PUC). Nonostante l’attenzione posta dalla Magistratura, a tutt’oggi, la Casa Comunale continua ad essere frequentata da personaggi che non hanno (o non dovrebbero avere) nessun titolo o ruolo politico, come qualche vecchio ex segretario di partito. Fino a quando la Città non si libererà di questi personaggi, che fanno il male della Comunità, che si appropriano anche della dignità delle persone, non avremo futuro. Per consentire di fare la dovuta chiarezza, l’unico atto di responsabilità che potete realizzare è quello di dimettervi. Tutti. Subito”.

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