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Cronaca Villa di Briano

“Costretta a portare a scuola mio figlio disabile in braccio”

La denuncia di una mamma: “Cancelli chiusi nonostante il mio permesso speciale”. La dirigente: "Nessuna richiesta specifica, pronti a collaborare"

Costretta a prendere il braccio il figlio affetto da grave disabilità e percorrere, anche sotto la pioggia, un importante tratto a piedi per aiutarlo ad entrare all’interno dell’istituto comprensivo ‘Calderisi’ di Villa di Briano. È la denuncia di Daniela V., mamma di Francesco, alunno di una classe quinta della scuola primaria della città.

Una situazione problematica, nonostante la signora sia regolarmente munita dell’autorizzazione per parcheggio disabili rilasciata dal Comune che le permetterebbe di accedere nelle più immediate vicinanze degli uffici pubblici. Un permesso che però “non vale” per la scuola: nella mattina di ieri, 6 marzo, la signora ha trovato infatti il cancello di ingresso chiuso e, sotto la pioggia, è stata costretta a portare in braccio il figlio “col rischio di scivolare e provocare gravi conseguenze per l’incolumità mia e del mio bambino”.

Una denuncia forte, presentato con una lettera inviata al sindaco di Villa di Briano Luigi Della Corte e alla dirigente scolastica Emelde Melucci. La mamma di Francesco ha annunciato la volontà di compiere “azioni di protesta per mio figlio” se non avrà una risposta chiara e risolutiva dalle istituzioni.

A stretto giro è arrivata la risposta della dirigente scolastica: "La chiusura del cancello è avvenuta nei tempi previsti dal regolamento interno, ovvero alle ore 8.25, circa mezz’ora dopo l’inizio delle attività didattiche, con i dovuti tempi di tolleranza, in specie nelle giornate di maltempo”.  La dirigente spiega poi di non aver mai ricevuto richieste dal genitore del suo alunno: “L’esigenza di accedere alle aree interne dell’istituto anche in tempi diversi, con semplicità e rapidità, non era stata finora palesata alla scrivente da alcuna richiesta specifica del genitore del minore; in tal caso la sottoscritta, che si reputa particolarmente attenta ai problemi e alla cultura della piena inclusione scolastica, avrebbe provveduto ad attivare tutti i canali di contatto necessari, con il personale addetto alla sorveglianza degli ingressi, per garantire la maggiore accessibilità possibile al fine di ridurre disagi e limitazioni”.

Nella lettera del dirigente Melucci, quest’ultima precisa inoltre di aver già preso contattati con la madre di Francesco: “Con tempestiva comunicazione al genitore, inviata oggi stesso, la scrivente, nel manifestare il più profondo dispiacere per quanto accaduto, ha ribadito la propria disponibilità alla più ampia collaborazione per venire incontro alle esigenze dell’alunno, invitando il genitore a un incontro chiarificatore utile a fugare qualsiasi dubbio in merito alla buona volontà di tutto il personale della scuola”.

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