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Cronaca Aversa

Agente penitenziario suicida dopo turno di notte

Il 43enne di Aversa era in servizio presso il penitenziario di Secondigliano: si è tolto la vita con la pistola d'ordinanza

“La spirale di morte che investe le carceri italiane non accenna a placarsi. Dopo gli 84 suicidi fra i detenuti e i 5 fra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria dell’anno scorso, stamattina un poliziotto in servizio al carcere napoletano di Secondigliano e originario di Aversa, 43enne, dopo aver espletato il turno notturno, si è tolto la vita sparandosi con l’arma d’ordinanza. Ammontano già a 11, invece, i detenuti che hanno volontariamente messo fine alla propria esistenza nel corso del 2023”. Ne dà notizia Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. L'agende Felice S. lascia una moglie e due figli piccoli. 

“Quello dei suicidi nelle forze dell’ordine e, particolarmente, nel Corpo di polizia penitenziaria, la cui incidenza è notevolmente superiore che nella restante popolazione, è un fenomeno che necessita di essere investigato compiutamente e affrontato concretamente. Peraltro, non riteniamo affatto sufficienti le iniziative e i supporti, anche di natura psicologica, finalizzati a intercettare a valle il disagio, ma reputiamo necessari e non più rinviabili interventi a monte che lo prevengano. Ciò si può realizzare, in primis, ‘umanizzando’ le condizioni di lavoro anche attraverso il rispetto dei diritti e delle prerogative contrattuali, che rappresentano una vera e propria chimera per la gran parte degli appartenenti alla Polizia penitenziaria, e l’efficientamento del fallimentare sistema d’esecuzione penale, in particolare carcerario, anche per prevenire disorientanti fenomeni di dissonanza cognitiva. Certo, non vogliamo strumentalizzare e sappiamo che a un gesto estremo come il suicidio possono concorrere una serie di concause. Siamo tuttavia convinti che il servizio espletato e la ‘violenza’ delle esperienze spesso vissute e subite siano fra esse. Saremmo peraltro molto curiosi di sapere cosa ne è stato dell’Osservatorio permanente interforze sui suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia costituito dall’allora Capo della Polizia Gabrielli nel febbraio 2019, ma di cui non abbiamo avuto alcuna ulteriore notizia”, aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria. "Per il momento, nostro malgrado, non rimane che stringerci attorno al dolore dei congiunti del collega tragicamente scomparso, che lascia la moglie e due figli in tenera età”, conclude De Fazio.

“Oggi assistiamo impotenti all’ennesimo gesto estremo di un nostro collega a cui non riusciamo a dare una spiegazione razionale - aggiunge la Cgil Fp - Ma non bastano il lutto e le condoglianze: servono azioni positive verso i lavoratori in divisa che quotidianamente servono lo Stato in situazioni di estremo disagio per sé e per gli altri. E’ necessario un maggiore sostegno ai lavoratori. Bisogna prevedere anche una nuova organizzazione del lavoro e un monitoraggio di quei fattori che possono aggravare situazioni che hanno già raggiunto il limite. Non troveremo mai la motivazione che ha fatto prendere questa ultima tragica decisione al nostro collega, ma potremmo provare invece a rimuovere le cause che l’hanno portato ad accumulare quel carico che oggi ha ritenuto non più sostenibile”.

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