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Cronaca

De Luca bocciato due volte: accolto ricorso del Governo. Bar casertano si costituisce con Draghi

Seconda sospensione per il provvedimento del governatore: "Contagi aumentati con le scuole chiuse per Natale"

Ordinanza di De Luca bocciata al quadrato. Il Tar ha accolto non solo il ricorso dei genitori ma anche quello presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri dell'Istruzione e della Salute sospendendo, quindi, per due volte il provvedimento di chiusura di asili, scuole elementari e medie fino al 29 gennaio.

Bar casertano si costituisce con Draghi. Marino va con De Luca

Una battaglia legale che ha visto un incrocio tutto casertano, da una parte e dall'altra. Ad adiuvandum del ricorso presentato dal Governo c'è stato l'intervento di un bar di via Laviano - il lounge bar "Beatrix" rappresentato dall'avvocato Luigi Adinolfi - che ha sostenuto come l'attività commerciale sia stata danneggiata dall'ordinanza di Vincenzo De Luca essendo posizionata nelle vicinanze di plessi scolastici ed avendo una clientela composta da alunni degli istituti. Su fronte opposto, invece, c'è stato l'intervento ad opponendum - quindi a favore della chiusura disposta da De Luca - da parte dell'Anci Campania presieduta dal sindaco Carlo Marino. Uno scontro che ha visto la vittoria del Governo e del bar casertano con i giudici della V sezione del Tar - presidente Maria Abbruzzese - che ha accolto la richiesta di sospensione dell'ordinanza, che quindi ha cessato di essere esecutiva (per la seconda volta).

"Governo ha già regolato rientro a scuola"

Per i giudici, il decreto emanato lo scorso 5 gennaio da parte del governo "non residua spazio alcuno per disciplinare diversamente l’attività scolastica in stato di emergenza sanitaria, in quanto interamente e minutamente regolata dalle richiamate disposizioni di rango primario, tenuto conto che la scelta del livello di tutela dell’interesse primario alla salute, individuale e collettiva, e il punto di equilibrio del bilanciamento tra diversi valori (concretati in diritti e interessi dei soggetti dell’ordinamento) è già stata operata, appunto, a livello di normazione primaria, dal legislatore nazionale, che ha operato una scelta valoriale libera ad esso rimessa e insindacabile dal giudice se non nella forma dell’incidente di costituzionalità, i cui presupposti non sembrano, nella specie, ricorrere".

"A Natale aumento positivi anche con le scuole chiuse"

Inoltre, "è dubbia anche l’idoneità della misura disposta, tenuto conto della prolungata chiusura connessa alle festività natalizie, che non ha, tuttavia, evitato l’aumento registrato dei contagi; che, a ulteriore sostegno della complessiva non ragionevolezza della misura, non risulta siano state assunte misure restrittive di altre attività, il che riporta alla omessa considerazione dell’assoluta necessità della generalizzata misura restrittiva, incidente, allo stato e nonostante la dichiarata esigenza di tutela collettiva, sulla sola frequenza scolastica rispetto alla quale, difformemente dalle scelte legislative, è stata privilegiata l’opzione 'zero'".

La questione dei sindaci

Nel suo intervento al Tar, l'avvocato Adinolfi ha sostenuto come il Governo centrale "ha posto precisi 'paletti' alle Regioni per evitare il caos, dettando due regole: la Regione può intervenire se dichiarata rossa; per specifiche aree o per singoli istituti". Questioni che "sono state violate con l’Ordinanza impugnata che si è sostituita alla legge dello Stato". Per Adinolfi i limiti entro cui muoversi riguardano "non soltanto il livello regionale ma anche quello locale con eventuali ordinanze dei sindaci che senza quei due parametri possono essere impugnate", spiega a Casertanews.

La Lega: "Bocciata la miopia di De Luca"

Intanto non sono mancate le polemiche dagli avversari politici di De Luca.  "La sentenza del Tar che blocca l'ordinanza sulla chiusura delle scuole in Campania è una bocciatura clamorosa della gestione De Luca di questi mesi - si legge in una nota dei consiglieri regionali della Lega Gianpiero Zinzi, Severino Nappi e Attilio Pierro - Le difficoltà del sistema sanitario regionale, secondo i giudici con i quali concordiamo, non giustifica l’adozione della misura sospensiva, dimostrano piuttosto la carente previsione di adeguate misure preordinate a scongiurare il rischio, ampiamente prevedibile, di “collasso” anche sul sistema dei trasporti oltre che delle strutture sanitarie. Il pericolo - proseguono - era ampiamente prevedibile, come denunciato da mesi anche della categorie "inascoltate" del comparto sanità, solo a voler considerare il recente passato. Una vera e propria scure che si abbatte sul governatore e sul centrosinistra incapaci di garantire i fondamenti del confronto democratico in Regione Campania. Un atteggiamento che fa piombare nel caos amministrativo i cittadini campani ormai tra due fuochi: da un lato l'emergenza sanitaria e dall'altro la miope gestione del governatore", concludono.

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