Abusi su minori, confermati i domiciliari per don Roncone
Il Riesame valida la misura dopo lo scandalo in parrocchia. E' indagato anche per induzione alla prostituzione minorile
Don Gianfranco Roncone resta ai domiciliari. È stata questa la decisione dell'Ottava Sezione Riesame del Tribunale di Napoli presieduta dal giudice Antonio Pepe che ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ex parroco di Presenzano accusato di abusi sessuali su minori, induzione alla prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico.
Nonostante la discussione dei legali di don Roncone, gli avvocati Dario Mancino e Renato Jappelli, che hanno invocato l'annullamento della misura coercitiva per il loro assistito, i magistrati partenopei hanno ritenuto di confermare l'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli Marcello De Chiara per il solo reato di abusi sessuali su minori eseguita dai carabinieri di Vairano Scalo lo scorso 1°aprile.
Don Roncone resta formalmente indagato dei reati di induzione alla prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Dalle risultanze dell'attività investigativa degli uomini dell'Arma è emerso che l'ex parroco di Presenzano avrebbe palpeggiato il sedere ad un fedele 17enne in due separati episodi (dicembre 2019 e settembre 2020) e che le molestie sarebbero state denunciate dai familiari dal minore. Denuncia che ha dato il via all'attività investigativa dei carabinieri con conseguente sequestro dei dispositivi telematici in uso al sacerdote per scovare tracce di materiale pedopornografico o l'esistenza di liason con minorenni.
Nelle more del procedimento penale la diocesi di Teano sospese in via cautelativa e repentina Don Roncone dall'esercizio del pubblico ministero di sacerdote il giorno seguente le operazioni dei militari. La comunità di Presenzano invece palesa unanimamente solidarietà al sacerdote con l'auspicio che la bufera che lo vede coinvolto sia solo un lontano ricordo.
