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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Abusi edilizi al ristorante: la direttrice del Museo smonta le accuse

Il processo al ristoratore per la mancata agibilità dei locali e la difformità dei pannelli della canna fumaria

Il direttore del Museo Archeologico e Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, Ida Gennarelli, smonta l'impianto accusatorio per i presunti abusi edilizi da parte del ristorante Amico Bio.

E' quanto è accaduto oggi nel corso del processo che si sta celebrando dinanzi al giudice Riccio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Gennarelli, nel corso della sua testimonianza, ha parlato in primis della mancata agibilità della struttura spiegando come, però, il titolare dell'attività di ristorazione, unico imputato difeso dall'avvocato Gennaro Caracciolo, fosse solo un concessionario mentre dell'iter, completato solo successivamente il rilascio dell'autorizzazione, avrebbe dovuto occuparsene il Comune.

Ribadita anche la regolarità delle strutture di copertura della canna fumaria, realizzate secondo le indicazioni della Soprintendenza. In particolare, secondo l'accusa, quei pannelli sarebbero difformi rispetto ad un progetto che prevedeva la realizzazione di una tenda, la Tenda Spartacus appunto. Secondo quanto riferito dalla Gennarelli in aula, però, quello della Tenda Spartacus era solo un concorso di idee di fatto mai diventato esecutivo.

Terzo punto dell'escussione della testimone il pergolato, all'epoca dei fatti sequestrato, che rispetterebbe i paramentri fissati dalle normative vigenti oggi (la struttura è utilizzata solo nel periodo estivo ed è mobile). Il processo riprenderà all'inizio di ottobre.  


 

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