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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Strage di Corinaldo, il figlio del boss e i complici chiedono l'abbreviato

I 6 indagati sperano in uno sconto di pena: sono accusati anche di omicidio preterintenzionale

Ugo Di Puorto, il 19enne di San Cipriano d'Aversa, figlio del ras dei Casalesi Sigismondo Di Puorto, referente del clan nel Modenese catturato da latitante nel 2010, ha chiesto il rito abbreviato. Confidando in uno sconto di pena dopo la strage della discoteca 'Lanterna azzurra' di Corinaldo, in cui morirono cinque adolescenti e una giovane madre e circa 200 persone rimasero ferite.

Ugo Di Puorto fu arrestato insieme ad altri 5 ragazzi per quella che è stata definita la 'banda dello spray', giovani tra i 19 e i 22 anni, che in varie località italiane hanno usato spray urticante in discoteche e locali per rubare catenine e monili. I sei sono ritenuti responsabili di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo. Nei loro confronti, dopo un anno di indagini, sono emersi "chiari e concordanti elementi di responsabilità". La svolta a pochi giorni dall'anniversario della strage, avvenuta nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018.

Ora i 6 indagati, tramite i loro avvocati, hanno chiesto l'abbreviato (come riferisce Anconatoday): nella strage morirono schiacciati nella calca 5 minorenni - Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Asia Nasoni, Emma Fabini, Benedetta Vitali - e una giovane mamma, Eleonora Girolimini, mentre altre 200 persone presenti nella discoteca di Corinaldo rimasero ferite in modo più o meno grave.

Gli avvocati difensori hanno avanzato la richiesta del rito abbreviato, un procedimento alternativo che consente di beneficiare di uno sconto di pena in caso di condanna. Per Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah, i ragazzi che facevano parte della comitiva della Bassa Modenese e arrestati il 2 agosto 2019, l’accusa è di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni personali e una quarantina di rapine e furti con strappo commessi in varie discoteche d’Italia, sempre con l’uso dello spray urticante per generare confusione. Il loro ricettatore, Andrea Balugani, è già uscito dal procedimento dopo aver patteggiato 4 anni e due mesi di reclusione. 

Non è stata ancora fissata, invece, la data del processo per i 6 della banda per i quali i pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli avevano chiesto il giudizio immediato, saltando dunque l'udienza preliminare, alla luce dei "chiari e concordanti elementi di responsabilità".

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