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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Faida Belforte - Piccolo, fatta luce su omicidio avvenuto nel 2006: 3 custodie cautelari in carcere per mandanti ed esecutori

Marcianise - Alle prime ore di stamani, la Squadra Mobile, ad epilogo di complesse indagini coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale partenopeo...

Alle prime ore di stamani, la Squadra Mobile, ad epilogo di complesse indagini coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale partenopeo, per i reati di omicidio pluriaggravato, detenzione e porto illegali di armi comuni e da guerra, con l'aggravante di avere commesso il fatto per agevolare l'organizzazione camorristica Belforte detti i Mazzacane di Marcianise (CE), nei confronti di: Belforte Salvatore, nato a Marcianise (CE) il 09.12.1960, detenuto;Napolitano Felice, detto capitone, nato a Nola (NA) il 13.07.1963, detenuto;Zarrillo Francesco, nato a Capodrise (CE) il 24.01.1969, detenuto.
Le indagini, suffragate da attività tecniche e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia quali Froncillo Michele, Farina Antonio e Aveta Pasquale e, più di recente, Cuccaro Domenico e Buttone Bruno – questi ultimi due tra gli esecutori materiali del raid omicidiario, hanno permesso di fare piena luce su uno dei tantissimi omicidi che insanguinarono la cruenta faida tra i clan Belforte, detti "I Mazzacane", e Piccolo, detti "I Quaqquaroni", che si contendevano, tra la fine degli anni '90 ed i primi 2000, il controllo delle attività criminali nel comprensorio di Marcianise (CE), Maddaloni (Caserta), Caserta e comuni limitrofi.
Infatti, secondo quanto appurato dagli investigatori, Cortese Angelo, detto "O' Chiattone" o "Marlon Brando", che in precedenza aveva militato nel clan Massaro di S. Felice a Cancello, con la sua disarticolazione, era transitato nelle fila dei Piccolo. Il giovane, pertanto, insieme ad alcuni complici, aveva iniziato a "battere a tappeto" il comprensorio marcianisano e maddalonese esigendo il pagamento di tangenti a numerosi imprenditori e commercianti. In quel periodo, nell'agosto 2006, era stato appena scarcerato uno dei capi dei Mazzacane, lo spietato Belforte Salvatore il quale decretò la morte di Cortese Angelo, affidando l'organizzazione dell'omicidio a Buttone Bruno.
Secondo le risultanze investigative della Squadra Mobile, il motivo scatenante che determinò Belforte Salvatore ad ordinare la eliminazione di Cortese Angelo fu rappresentato dalle insistenti richieste estorsive che il pregiudicato rivolse ad alcuni imprenditori che già pagavano "il pizzo" ai Mazzacane.
Poi, dopo numerosi tentativi e svariati appostamenti, nella mattinata del 15 settembre 2006, il commando composto da Buttone Bruno, Cuccaro Domenico, Zarrillo Francesco e Napolitano Felice, intercettò in Via Nazionale Appia, località Montedecoro a Maddaloni (CE), la vittima designata mentre, a bordo della sua auto, si recava ad un appuntamento. In realtà, si trattava di una trappola organizzata proprio dai Belforte. I killers, a bordo di un'auto, affiancata la vettura di Cortese, a breve distanza del bar Zanzibar di Maddaloni (CE), utilizzando una mitraglietta Skorpion cal. 7.65, e due pistole cal. 9x21, lo crivellarono letteralmente. Infatti, secondo l'esame autoptico, la vittima fu attinta da ben 34 colpi d'arma da fuoco.

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