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Cronaca

Omicidio agente immobiliare: custodia in carcere per reggente clan Muzzoni

(Baia Domitia) Nell'ambito di un'articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Mondragone hanno eseguito...

(Baia Domitia) Nell'ambito di un'articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Mondragone hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, con la misura coercitiva del carcere - emessa dall'Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli - nei confronti di Mario Esposito - già detenuto per altra causa - ritenuto reggente del gruppo camorristico dei "Muzzoni", attivo sul territorio di Sessa Aurunca, e gravemente indiziato di concorso in omicidio, nonché di detenzione illegale di armi.
L'attività investigativa, avviata nell'ottobre 2004, ha permesso di accertare, anche grazie a riscontri alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, che l'indagato, in concorso con un appartenente al clan camorristico dei "Muzzoni" e con altri 2 soggetti, ritenuti rispettivamente reggente e affiliato al clan "La Torre" di Mondragone e per i quali si è già proceduto, si è reso responsabile, quale promotore e organizzatore, dell'omicidio di Beneduce Benito, agente immobiliare di Baia Domitia, ritenuto legato al rivale clan dei "Casalesi" sul territorio di quel comune.
L'efferato delitto fu realizzato e organizzato nei minimi dettagli per vendicare l'uccisione di Santonicola Giovanni, persona "vicina" al clan "La Torre", avvenuta per mano "dei Casalesi". Il commando armato, composto da uomini del gruppo "La Torre" e dei "Muzzoni", con un preciso schema militare, dopo aver effettuato un accurato e mirato sopralluogo, entrò in azione. La vittima, attesa all'uscita di un bar, fu colpita dapprima con due colpi alla schiena e poi finita con un colpo alla nuca.
Questo delitto costituì uno dei tanti episodi di violenza armata avvenuti in quel periodo tra i gruppi criminali operanti su Mondragone, Sessa Aurunca e i comuni limitrofi e finalizzati soprattutto all'acquisizione del controllo delle attività illecite della zona turistica di Baia Domitia.

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