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Cronaca Maddaloni

Si spacciano per carabinieri per truffare direttrice poste e farsi accreditare soldi su una postepay: due indagati a Maddaloni

Maddaloni - Due persone residenti a Maddaloni, V.G., 34 anni, e F. P., 38, sono stati denunciate dalla polizia per aver tentato di truffare la direttrice di un ufficio postale di Lecce. Il tentativo quasi messo a segno dai balordi risale allo...

Due persone residenti a Maddaloni, V.G., 34 anni, e F. P., 38, sono stati denunciate dalla polizia per aver tentato di truffare la direttrice di un ufficio postale di Lecce. Il tentativo quasi messo a segno dai balordi risale allo scorso 2 settembre. In quella giornata la direttrice della succursale leccese di Poste Italiane ha ricevuto la chiamata di un uomo, che si è presentato al telefono come il capitano dei carabinieri. Il presunto militare avrebbe chiesto alla donna il favore di ricaricare la postepay di sua figlia in due trance, una da 720 euro e l'altra da 300 euro, anticipando il denaro per suo conto con la promessa di effettuare il versamento successivamente.
La direttrice, prima di effettuare il versamento, per accertarsi della genuinità delle credenziali fornite dall'interlocutore, ha composto il numero di telefono dal quale era stata contattata ed effettivamente dall'altra parte della linea ha risposto una persona che si è spacciata per operatore della centrale dell'Arma e le ha passato il sedicente capitano.A quel punto, credendo alla buona fede del cliente, la direttrice ha effettuato la prima ricarica. Fortunatamente la donna si era riservata di effettuare la seconda ricarica al pagamento della prima e, dopo aver constatato che il capitano dei carabinieri, nell'arco della giornata, non si era presentato a saldare la cifra anticipata, si è recata all'Ufficio denunce dove ha raccontato l'accaduto.
Le indagini del personale della sezione volanti hanno condotto ben presto ad identificare gli intestatari del numero di telefono da cui erano partite le telefonate e del conto su cui era stato effettuato il versamento. I due, che risultano ora indagati per truffa aggravata in concorso, da quanto si apprende non sono nuovi a questo genere di reato. L'ultima denuncia a loro carico risale all'8 luglio dello scorso anno. In quell'occasione entrambi sono stati denunciati in stato di libertà dalla guardia di finanza di Caserta per associazione a delinquere finalizzata alle truffe effettuate anche attraverso l'uso di account intestati a sedicenti ufficiali sia delle fiamme gialle che dell'Arma dei carabinieri.

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