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Musicista 41enne di Recale sulla nave Costa Concordia naufragata vicino alle coste dell'isola del Giglio racconta: 'Allarme in forte ritardo' [video]

Recale - Antimo Magnotta, 41 anni, è tornato nella sua casa di Recale mentre la nave Concordia si trova ancora in mare. Per lui nessun viaggio di piacere: l'ammiraglia della Costa rappresenta il lavoro, era in uno dei megaristoranti della nave ad...

Antimo Magnotta, 41 anni, è tornato nella sua casa di Recale mentre la nave Concordia si trova ancora in mare. Per lui nessun viaggio di piacere: l'ammiraglia della Costa rappresenta il lavoro, era in uno dei megaristoranti della nave ad intrattenere gli ospiti al pianoforte. Lui, unico casertano dell'equipaggio, è un musicista professionista che suona il piano, proprio come nel film di Giuseppe Tornatore "La leggenda del pianista sull'oceano".
"Sono stati attimi interminabili - ha spiegato ai giornali - ho davvero temuto di morire, mi è venuta agli occhi l'immagine della mia famiglia: per me, è come se io fossi nato oggi, di nuovo". "Sono riuscito a mettermi in salvo, in modo rocambolesco", racconta il pianista, sposato, padre di due figlie, sulle navi da crociera da 14 anni. "Ho messo in salvo la cosa più preziosa, la mia vita: ma ho perso quasi tutto dei miei tanti anni di lavoro e di sacrifici", spiega. "Ero in piena attività, stavo suonando al pianoforte un pezzo di mia composizione - ricorda Magnotta. Una manovra improvvisa mi ha fatto subito capire che qualcosa non stava andando per il verso giusto, nonostante il mare fosse tranquillo e si dovesse oramai navigare senza scossoni. E invece, la nave si è improvvisamente piegata su un fianco, io sono caduto dal seggiolino dove ero seduto per suonare. Mi sono rialzato e ho sentito un fracasso incredibile: i piatti e i bicchieri della vicina sala ristorante cadevano e di rompevano in mille pezzi".
Come in un film ma la realtà è molto più terrificante. "A mio avviso, senza voler accusare nessuno - racconta - c'è stata una tempisitca eccessivamente lunga nell'informare sia l'equipaggio che i passeggeri". "Ognuno di noi membri d'equipaggio risponde a dei codici di informazione. Ci sono stati assolutamente omissioni molto più che gravi". Ma anche altre volte si è passati così vicino all'isola del Giglio? "Con questo stesso comandante della nave - ricorda Antimo - siamo passati una volta, con una manovra 'extra-ordinaria' rispetto alla rotta da crociera, vicino alle coste al largo di Sorrento, a discapito forse della sicurezza ma a favore della spettacolarità della manovra e della pretesa bravura del comandante della nave, per la meraviglia dei passeggeri, magari alla loro prima crociera". Cambierà qualcosa, dopo un'esperienza così forte, nella sua vita? "Sicuramente, un attaccamento alla vita ancora più forte. Io sono nato oggi, sono rinato di nuovo".

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