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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Continuava a coltivare terreno inquinato nonostante fosse sotto sequestro: arrestato fratello di Gaetano Vassallo

(Giugliano) La squadra mobile di Caserta – sezione distaccata di Casal di Principe, diretta dal vice questore Alessandro Tocco, nella mattina di natale, sottoponeva Vassallo Nicola di anni 51 circa, fratello del più noto Vassallo Gaetano...

(Giugliano) La squadra mobile di Caserta – sezione distaccata di Casal di Principe, diretta dal vice questore Alessandro Tocco, nella mattina di natale, sottoponeva Vassallo Nicola di anni 51 circa, fratello del più noto Vassallo Gaetano, collaboratore di giustizia, imprenditore nel settore dei rifiuti, alla misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Giugliano in Campania, con il divieto di accesso sul territorio del predetto comune, in esecuzione di ordinanza emessa dall'ufficio del G.i.p. del tribunale Napoli Nord.
Tale misura cautelare è stata emessa a seguito di indagini esperite dalla squadra mobile per debellare il pericolosissimo fenomeno della coltivazione abusiva di terreni sottoposti a sequestro preventivo da parte dell'autorità giudiziaria, poiché risultati oggetto di sversamenti abusivi di rifiuti speciali tossici, parte dei quali interamente sotterrati ad opera dell'organizzazione camorristica dei casalesi fazione Bidognetti, per i quali risultava ordinato il divieto di coltivazione da parte dei comuni.
In particolare, il predetto personale, nel corso di mirata e riservata attività di appostamento, riscontrava che il citato Vasallo Nicola, nonostante il sequestro posto sul terreno di sua proprietà, ubicato in Giugliano in Campania in località San Giuseppiello, nel quale nel tempo aveva fatto sversare abusivamente rifiuti speciali pericolosi da parte del citato sodalizio criminoso, continuava a coltivare il predetto terreno, con piante di frutta e verdura in genere, nonostante il divieto di coltivazione emesso dallo stesso comune di Giugliano, essendo stato riscontrato la presenza di cromo, zinco, berillio, stagno, arsenico, cobalto e talio, oltre i limiti consentiti dalla legge, e altamente pericoloso per la salute pubblica.

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