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Cronaca Castel Volturno

Dopo un'efferata rapina uccisero un 74enne a Baia Verde: individuati e arrestati due cittadini rumeni ed una ex badante dell'anziano

Castel Volturno - ln data 21 settembre u.s. a seguito di serrate, complesse e articolateindagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M.Capua Vetere, delegate e condotte, con encomiabile professionalità...

ln data 21 settembre u.s. a seguito di serrate, complesse e articolateindagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M.Capua Vetere, delegate e condotte, con encomiabile professionalità, dallaCompagnia di Mondragone e dalla Stazione di Castelvolturno, è stato eseguitoun decreto di fermo del Pubblico Ministero nei confronti di tre di indìziati didelitto: Mitocaru Mihita Cristinel nato in Romania il 31.10.1992, senzafissa dimora; Matei Petru nato in Romania il 13.4.1992, senza fissa dimora; Mortimei lzabel nata in Bulgaria, senza fissa dimora.
I reati contestati sono per tutti: concorso in rapina pluriaggravata e per i primi due: concorso in omicidio preterintenzionale e per l"uso indebito di carte bancomat. I destinatari del decreto di fermo sono gravemente indìziati di avereorganizzato una rapina in danno di Michele Carbonara, di 74 anni, eseguita, conmodalità etiferate, nella notte tra il 14 e il 15 settembre u.s. in CastelVolturnoloc. Baia Verde, che ha avuto quale conseguenza la morte del Carbonara.
Il Mitocaru e il Matei sono risultati essere gli esecutori materiali dellarapina, mentre la Mortimei è da ritenersi concorrente nello stesso reato inquanto, pur essendo assente sulla scena del delitto, da lei sono state fornite leindicazioni che hanno portato i malviventi nell'abitazione del Carbonara, pressoil quale la Mortimei aveva lavorato come badante per qualche tempo. DelCarbonara quindi costei aveva avuto modo di conoscere non solo il possesso didenaro contante, carte di credito e bancomat, ma anche lo stato di isolamentopersonale, il precario stato di salute, ultrasettantenne, affetto da ictus cerebrale enon deambulante, tutte condizioni che avrebbero reso estremamente facilel'esecuzione dell'azione delittuosa.
Introdottisi nell'abitazione del Carbonara, il Mitocaru e il Matei lohanno minacciato ed immobilizzato violentemente, con modalità disumane talida causarne la morte. Una immediata perquisizione in alcuni mobili e armadi dell'abitazionedel Carbonara ha consentito ai malviventi, per le precise indicazioni dellacomplice, di appropriarsi di circa 100 euro in contanti, due telefonini cellulari edue carte bancomat. Un'efferatezza del delitto, scoperto la mattina del 15 settembre e chetanto allarme e preoccupazione aveva suscitato nei concittadini del Carbonara,ma in particolare nella considerazione delle condizioni e dell'età del Carbonara,contro cui avevano agito i rapinatori, hanno immediatamente fatto scattare leindagini, prima con un minuzioso lavoro scientifico nell'abitazione e poi con laricostruzione delle abitudini del deceduto e delle persone che lo frequentavano.zbr>La perfetta intesa tra la Procura, nella persona del P,M. delegato, ei Carabinieri della Compagnia di Mondragone e Stazione di C. Volturno, hannoconsentito, lavorando anche di notte, di giungere in un tempo altamenteencomiabile alla identificazione dei responsabili, assicurandoli alla Giustizia.
Infatti, le indagini sono risultate sin dall'inizio particolarmente fluide ecomplesse, essendo emerso che l'abitazione del Carbonara era stata frequentata,oltre che da pochissimi familiari, anche da diverse badanti, su cui potevanoconcentrarsi le indagini. La pazienza di non bruciare le indagini, con inutilifermi o interrogatori, unita alla tenacia hanno dato i loro frutti. La svolta delle indagini, infatti, si è avuta dall'accertamento su alcuniprelievi bancari (per circa 1310 euro), con uso dei bancomat sottratti alCarbonare, effettuati la mattina stessa del 15 settembre presso sportellibancomat sia nel casertano che nel napoletano. Acquisite immediatamente le immagini dei video posti sui bancomat econ successive indagini "porta a porta ", è stato identificato uno dei rapinatori. Non sono mancati colpi di scena, ma alla fine sono stati identificati efermati tutti i componenti del gruppo: due cittadini rumeni ed una bulgara,fidanzata di uno dei rapinatori. La consapevolezza delle prove inconfutabili raccolte dagli inquirenti hastroncato qualsiasi resistenza e due di loro hanno confessato le rispettiveresponsabilità con ampie e dettagliate dichiarazioni rese al Pubblico Ministero,nel corso di un regolare interrogatorio.

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