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Cronaca Casal di Principe

Ricettazione assegni circolari falsificati per 1,5 milioni di euro: custodia in carcere per tre presone

Casal di Principe - I Carabinieri di Pordenone hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Pordenone, Roberta Bolzoni, arrestando i casertani Eugenio Buompane di 30 anni, Francesco Caterino di 27...

I Carabinieri di Pordenone hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Pordenone, Roberta Bolzoni, arrestando i casertani Eugenio Buompane di 30 anni, Francesco Caterino di 27 anni e Michele Caterino di 26 anni. I tre, tutti residenti in Casal di Principe (Caserta), sono accusati di aver costituito un sodalizio criminoso dedito alla ricettazione di assegni circolari falsificati emessi non solo da istituti bancari per conto di compagnie assicurative, ma anche per conto dell'Inps, e alla loro successiva negoziazione mediante l'utilizzo di documenti d'identità falsificati validi per l'espatrio.
Le indagini sin hanno consentito l'individuazione e il sequestro di titoli per un totale parziale di 1 milione e mezzo di euro nelle sole province di Pordenone, Treviso e Udine. Le indagini, condotte dai Carabinieri di Pordenone in collaborazione con le Stazioni Carabinieri interessate per territorio, erano iniziate lo scorso 11 maggio quando, per la prima volta, uno dei tre complici si era presentato in uno degli istituti di credito cittadini per eseguire un prelievo dal conto corrente acceso qualche giorno prima e sul quale aveva versato quattro assegni circolari per un valore totale di quasi 8.000 euro, risultati realmente intestati ad altri beneficiari. L'uomo aveva fornito agli impiegati generalità false.
Nella notte del 18 settembre i militari dell'Arma di Pordenone hanno raggiunto i colleghi della Compagnia Carabinieri di Casal di Principe (Caserta), con i quali hanno rintracciato i tre, conducendoli, alle prime luci dell'alba, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Le indagini sono ora dirette all'individuazione di basisti e complici, non escludendo il coinvolgimento dei clan camorristici della zona. Sorprendente la felicità dei tre finiti in manette e dei loro familiari, fanno sapere i carabinieri, nell'apprendere degli arresti e l'insistenza affinchè la notizia fosse diramata alla stampa.
Secondo i militari, poter in futuro fregiarsi di questo periodo di detenzione e di ulteriori precedenti penali permetterà ai tre la scalata delle gerarchie della malavita organizzata campana. Le imputazioni per i tre vanno dall'associazione a delinquere alla ricettazione, riciclaggio, falsificazione e utilizzo di documenti validi per l'espatrio. Sono previste condanne di almeno tre anni di reclusione per ogni assegno individuato o fatto comunque accertato.

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