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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Fatturazioni milionarie false legate al trattamento dei rifiuti: torna in cella il 're dei rifiuti' Cipriano Chianese

Caserta - Un boss delle ecomafie casalesi e due imprenditori padovani sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Padova per un giro di fatturazioni milionarie false legate al trattamento dei rifiuti dell'azienda Tpa. In carcere sono finiti i...

Un boss delle ecomafie casalesi e due imprenditori padovani sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Padova per un giro di fatturazioni milionarie false legate al trattamento dei rifiuti dell'azienda Tpa. In carcere sono finiti i coniugi titolari fino al fallimento della Tpa, Franco Caccaro e Nicoletta Zuanon, e Cipriano Chianese, ritenuto il "re dei rifiuti", titolare della Resit, che gestiva alcune discariche a Giugliano. Sono indagati per bancarotta fraudolenta, frode fiscale, ricorso abusivo al credito per un ammontare di 3 mln di euro. Gli inquirenti hanno ricostruito diversi passaggi bancari che dimostrerebbero che il collasso finanziario della Tpa, multinazionale dell'ambiente con filiali negli Usa, in Brasile, in Australia e in Turchia, sarebbe stato indotto dalla liquidazione di centinaia e centinaia titoli contabili contraffatti che, in poco meno di un biennio, ne avrebbero di fatto azzerato le risorse economiche. I soldi sarebbero poi stati dirottati verso conti correnti coperti per la costituzione di fondi neri. L'operazione delle Fiamme gialle ha portato a numerose perquisizioni tra Roma, Milano, Bergamo, Treviso, Vicenza, Caserta e Venezia.
Chiacchierato imprenditore fin dagli anni Ottanta, con un passato di consigliere comunale a Parete (Caserta), Chianese, 58 anni, è riuscito nel giro di pochi anni a costruire un vero e proprio impero economico, stimato dalle forze dell'ordine in circa 100 milioni di euro (quasi tutti finiti sotto sequestro). L'ultima volta che venne arrestato fu due anni fa per «aver attuato numerose condotte ingannevoli ai danni del Commissariato di governo per l'emergenza rifiuti e di avere poi, in particolare, realizzato una serie di attività estorsive per il conseguimento di diverse utilità».

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