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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

I medici regalano un cuore nuovo ad una 41enne casertana

La dissezione coronarica scoperta all'ospedale di Caserta. Poi il trasferimento al Monaldi per il trapianto

E' un vero miracolo quello che ha salvato una donna di 41 anni della provincia di Caserta che adesso ha un cuore nuovo che le consentirà di vivere. 

La donna nei giorni scorsi ha avuto un malore che ha allarmato i familiari. Simona (nome di fantasia) è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta, dove è stata riscontrata una dissezione coronarica spontanea, patologia acuta che colpisce nell’80% dei casi le donne, anche in assenza di una pregressa malattia cardiaca. Una lacerazione delle arterie cardiache che, nonostante il tentativo dei medici di Caserta di intervenire, si è aggravata. Simona è stata quindi ricoverata in terapia intensiva e posta in circolazione extracorporea.

Si è attivata la rete regionale ed è stato contattato il Centro regionale Trapianti di cuore dell’Ospedale Monaldi. Il caso è stato discusso con un team multidisciplinare composto da cardiochirurghi, anestesisti e cardiologi dei due ospedali. La donna è stata trasferita nella terapia intensiva cardiochirurgica dell’ospedale Monaldi e inserita in lista per un trapianto con attivazione della procedura di urgenza nazionale, che prevede una priorità assoluta nell’attribuzione degli organi. Dopo alcuni giorni è giunta la notizia di un donatore compatibile.

"Il Centro regionale Trapianti di cuore dell’Azienda ospedaliera dei Colli assicura a oltre 500 pazienti la migliore assistenza possibile durante tutte le fasi del trapianto, dall’inserimento in lista al follow up post operatorio", dichiara Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli alla quale afferisce il Monaldi. "La storia di Simona - aggiunge - è una storia a lieto fine che ci riempie di orgoglio perché testimonia il perfetto funzionamento della rete regionale per le urgenze cardiache. Noi continueremo ad assistere Simona nel suo percorso di recupero e in tutte le delicate fasi che il post trapianto comporta. Un pensiero anche alla famiglia del donatore che ha consentito a Simona di tornare a vivere, lavoriamo per incentivare la cultura della donazione di organi, un gesto semplice che può però salvare molte vite".

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