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Addio alle mascherine al chiuso, decisione dopo Pasqua. Spunta una nuova variante del Covid-19

Il ministro Speranza prende tempo, ma nel governo c'è chi spinge per allentare le restrizioni

Addio mascherine al chiuso dal 1 maggio? E’ questa la soluzione che potrebbe mettere, definitivamente, alle spalle la pandemia Covid-19. Il governo ci sta pensando seriamente, ma non tutti gli esperti concordano sull'opportunità. L'attuale regolamentazione sulle mascherine, obbligatorie in tutti i luoghi al chiuso (compreso a scuola), resterà in vigore fino al 30 aprile. Poi si vedrà. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha fatto capire che il tema è sul tavolo: "La mascherina ha mostrato di essere uno strumento molto efficace nella difesa dal Covid. Detto questo, l'obiettivo del governo è arrivare al primo maggio e non prevedere più neanche la mascherina al chiuso". Secondo il sottosegretario "ci sono le condizioni per raggiungerlo, al di là di situazioni particolari che valuteremo. Credo che anche questo sia un segno di ritorno alla normalità". Sul tema va però registrata anche la presa di posizione di Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che invece predica prudenza. "L'uso della mascherina, fino a che ci sarà la pandemia, è inderogabile. Nel piano del governo - ha spiegato - c'è la possibilità di togliere le mascherine al chiuso dal primo maggio. Ma c'è anche la garanzia, sia da parte del presidente del Consiglio sia da parte del ministro della Salute, di monitorare con grande attenzione la curva epidemica e decidere di conseguenza. In aprile monitoreremo quindi, ma mi sembra molto difficile poterla togliere, al chiuso, dal primo maggio”. Prende tempo il ministro Roberto Speranza. “Sono scelte che si fanno passo dopo passo, a metà aprile osserveremo il quadro epidemiologico, valutando la curva. La situazione degli ospedali ora è sotto controllo ma l'incidenza è alta e le mascherine sono particolarmente utili. E infatti questo mese restano obbligatorie al chiuso”.  La decisione, quindi, dovrebbe arrivare dopo Pasqua.

La nuova variante del Covid

Intanto dall’Inghilterra arriva la notizia di una nuova variante scoperta durante il monitoraggio dei positivi. La mutazione “Xe” di Sars-CoV-2 è stata rilevata per la prima volta il 19 gennaio scorso e, da allora, sono oltre 600 le sequenze segnalate e confermate come corrispondenti al nuovo mutante. Le prime stime indicano" per questa 'variante mix' (si tratta di una mutazione ricombinante di Omicron 1 e Omicron 2) un possibile "vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un'ulteriore conferma” spiega l'Organizzazione mondiale della sanità, nell'ultimo aggiornamento diffuso sull'andamento globale di Covid-19.

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