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Salute

Coronavirus, il pediatra: "Isoliamo i bambini anche per aiutare le persone anziane"

I consigli di Pietro Falco: "Serve precauzione e buonsenso per non far collassare la sanità"

“Il lavoro dei medici, da solo, non basta per fermare i contagi da Covid-19. C’è bisogno della collaborazione di tutti con prevenzione e buonsenso”. E’ questo il messaggio lanciato dal pediatra di Caserta Pietro Falco per spiegare, soprattutto ai genitori, cosa bisogna fare per evitare che il coronavirus costringa al ricovero troppe persone.

“Il pensiero da cui dobbiamo partire è semplice: se una delle migliori sanità d’Europa come la Lombardia è in seria difficoltà coi posti letto, nel resto d’Italia la situazione potrebbe essere davvero complicata. Ma noi medici da soli non possiamo fare tutto. Quello che oggi viene chiesto è di isolare il virus ed evitare che possa contagiare un numero ancora maggiore di persone. Per farlo, la prima regola base, è quella di evitare le frequentazione. I bambini, seppur siano meno colpiti, devono restare a casa, isolati, perché potrebbero anche essere dei portatori sani del coronavirus. Tutelando loro, aiuteremo anche le persone più anziane che sono quelle che, numeri alla mano, hanno le maggiori difficoltà ad affrontare questo virus”.

Il pediatra quindi suggerisce di “tenere i bambini a casa, così come è opportuno che anche i nonni e gli zii anziani restino dentro. E’ fondamentale evitare incontri inutili con amici e rimandare tutti gli incontri di lavoro che non siano assolutamente indispensabili o urgenti. Il consiglio è di uscire il minimo indispensabile per una quindicina di giorni. Il virus va isolato limitando le frequentazioni”. 

L’unica strada, in attesa del vaccino, dunque, è quella di “restare a casa ed evitare inutili contatti sociali. Solo così il fenomeno comincerà a ridursi e tenderà a finire: così potremo tornare alla normalità”.

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