Coronavirus e la malattia di Kawasaki, il pediatra: “Ecco i sintomi da controllare”
Basilicata: “Casi in aumento, forse collegati alla pandemia da Covid-19”
Ma cos’è la malattia di Kawasaki e come si manifesta? Lo abbiamo chiesto al pediatra Angelo Maria Basilicata, medico di lungo corso, che ha lavorato per anni all’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, e che oggi segue tanti bambini tra Santa Maria a Vico, San Felice a Cancello ed Arienzo. “La malattia di Kawasaki è caratterizzata da un processo infiammatorio a carico dei piccoli e medi vasi sanguigni che interessa prevalentemente la fascia dei bambini sotto gli 8 anni. Le cause non sono ancora conosciute ma si suppone che sia dovuta ad una risposta immunologica anomala a un’infezione, nei bambini geneticamente predisposti. I sintomi tipici sono: febbre alta da almeno 5 giorni di evoluzione e resistente alla terapia antibiotica e ai farmaci antipiretici, esantema (manifestazione cutanea simile a quella del morbillo, ad inizio dal tronco, e poi distribuita sugli arti e nella zona addominale e inguinale), congiuntivite (senza secrezione purulenta), infiammazione delle mucose (labbra e lingua) e delle estremità (mani, piedi e regione del pannolino), ingrossamento dei linfonodi del collo. La complicanza più grave è l’infiammazione delle arterie del cuore, che può causare delle dilatazioni aneurismatiche permanenti delle coronarie. Se viene diagnosticata precocemente e trattata in maniera appropriata sono rare le conseguenze severe”.
Il pediatra chiarisce che, ad oggi, “non è ancora sicuro che l’infezione da Covid-19 possa scatenare il processo infiammatorio che genera la malattia di Kawasaki, anche a distanza di tempo dall’infezione, o se le forme che si stanno osservando rappresentino una patologia sistemica con caratteristiche simili a quelle della malattia di Kawasaki. Secondo i ricercatori, infatti, i casi di malattia legati al Covid-19 sono da classificare come malattia “simile alla sindrome di Kawasaki”, perché i sintomi sono differenti e più gravi rispetto alle manifestazioni tipiche. E’ importante, comunque, chiarire che solo una quota molto ridotta di bambini con Covid-19 sviluppa i sintomi della malattia di Kawasaki. Uno studio britannico, inoltre, ha dimostrato che solo con i test anticorpali è possibile associare la diagnosi di sindrome di Kawasaki, o simile, con l’infezione Covid-19 nei bambini. Questo probabilmente perché la sindrome si manifesta diverse settimane dopo il contagio. Ciò potrebbe essere legato ad una reazione eccessiva del sistema immunitario. Questa malattia simile alla Kawasaki è stata provvisoriamente denominata PIMS-TS, sindrome multisistemica infiammatoria pediatrica associata a SARS-CoV-2; si rende, quindi, opportuna un’attiva sorveglianza nei confronti di queste forme. In considerazione della peculiarità e dell’importanza del fenomeno, il Gruppo di Studio di Reumatologia della Società Italiana di Pediatria ha deciso di allertare la comunità pediatrica italiana”.
I genitori, però, possono prestare un’attenzione particolare ai sintomi. “Quando si manifestano anche solo alcuni dei sintomi della malattia di Kawasaki, quindi le manifestazioni cliniche del bambino non sono quelle di una banale forma influenzale, è fondamentale chiedere la valutazione da parte del pediatra curante. Un intervento terapeutico immediato ci garantisce senz’altro migliori possibilità di guarigione”.