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Venerdì, 19 Aprile 2024
Alimentazione

Da allevatori di insetti a produttori di farine: come sarà il futuro mugnaio

Il regolamento 2023/5 della Commissione europea, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 3 gennaio 2023 prevede che dal 24 gennaio e per un periodo di 5 anni, potranno essere venduti e comprati pane, birra, cioccolato e altri alimenti prodotti con polvere di “Acheta domesticus” (grillo comune domestico).

L’Autorità europea sulla sicurezza alimentare (EFSA) il 23 marzo 2022, ha dato il via alla polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus. Il regolamento appena approvato autorizza la società vietnamita “Cricket one” a immettere sul mercato UE il nuovo alimento a base di polvere di grillo domestico, o farina di grillo. (L’autorizzazione potrà essere estesa anche ad altri richiedenti, che dovranno superare le necessarie verifiche di sicurezza alimentare). Così è partita la commercializzazione del terzo tipo di alimento a base di insetto approvato per il consumo umano. Prima, infatti, la Commissione UE aveva approvato la vendita e il consumo delle tarme della farina essiccate e della locusta migratoria.

Lo scopo di introdurre queste fonti di proteine a basso costo e a basso impatto ambientale nel mercato alimentare europeo è di favorire un’alternativa a chi vuole ridurre il consumo di carne. Inoltre l’azione è utile anche al alleggerire il peso degli allevamenti animali intensivi sull’ambiente che incidono con le forti emissioni prodotte lungo la filiera e degli elevati consumi idrici e di erosione della terra. Tuttavia l’utilizzo in cucina di insetti non è nuovo da noi. Infatti l’alimentazione umana è connotata dall’assunzione di bibite e prodotti di pasticceria colorati rosso carminio (derivante dalla carcassa liofilizzata di cocciniglia E120), dal sushi contenente anche proteine animali. Ci sarà anche un effetto favorevole sarà anche la riduzione di farine di pesce da scarto, che sicuramente nel pescato potranno essere risparmiati a favore della necessaria ripopolazione Marina. Tutto questo  sicuramente nel tempo hanno e continueranno a modificare il gusto dei clienti e magari in futuro le preparazioni saranno accompagnate da un buon bicchiere di rosso tanninico, sempre che trovino il favore dei clienti. 

L’indicazione alimentare odierna viene da lontano e già dal 1 ° gennaio 2018, era applicabile il nuovo regolamento (UE) 2015/2283 sui novel food e così ha reso più semplice e rapida la regolamentazione e l’autorizzazione, senza abbassare gli elevati standard di sicurezza alimentare dell’Unione. Il consumatori, ovvero il cliente di prodotti alimentari,dovrà poi decidere se provare o meno i nuovi alimenti. Intanto il paragrafo dedicato ai cosiddetti “novel food”, gli insetti considerati sicuri per il consumo umano possono essere riconosciuti sia come nuovi alimenti, sia come prodotti tradizionali in arrivo da paesi terzi. La nuova farina presumibilmente sarà la base o l’aggiunta di preparazione di pane e panini multi cereali, di cracker, grissini o barrette ai cereali, nei prodotti da forno, nei biscotti, nella pasta secca farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti a base di patate, legumi o altre verdure, nella pizza, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nella birra, nel cioccolato e negli snack diversi dalle patatine fritte. 

È sempre previsto però l’indicazione obbligatoria in etichetta. Infatti tutti i nuovi alimenti sono soggetti ai requisiti di etichettatura stabiliti nel regolamento (UE) n. 1169/2011, nonché ad altri requisiti di etichettatura pertinenti stabiliti dalla legislazione alimentare. In alcuni casi potrebbe essere necessario fornire informazioni aggiuntive di etichettatura, in particolare per quanto riguarda la descrizione dell'alimento, la sua origine, la sua composizione o le sue condizioni d'uso previsto per garantire che i consumatori siano sufficientemente informati sulla natura e sulla sicurezza del nuovo alimento, in particolare per quanto riguarda i gruppi vulnerabili della popolazione. (Considerando 33 del Reg. 1169).

Anche se oggi richiamando l’indagine Coldiretti/Ixe, la maggior parte degli italiani sembra essere contraria all’introduzione di questi alimenti, che vengono però già consumati regolarmente in molti paesi del mondo c’è da chiedersi cosa succederà tra qualche anno anche da noi? Be, la certezza è che i cibi tradizionali continueranno a trovare il favore dei clienti.

Salvatore Schiavone,
direttore Masaf-ICQRF Italia Meridionale
Ufficio Territoriale di Napoli.

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