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Zona rossa, rabbia dei commercianti: "Paghiamo colpe di altri. Controlli assenti"

Confesercenti e Confcommercio chiedono accelerata sui vaccini: "Così non si può andare avanti"

Deja vu. A distanza di un anno il comparto commercio casertano ritorna nell'incubo della zona rossa con la chiusura di molte attività, dai negozi di abbigliamento ai fiori (proprio per la giornata dell'8 marzo) passando per le calzature ed altre ancora. Un dramma che colpisce centinaia di imprese già in ginocchio per un anno vissuto nei casi migliori a giorni alterni, con i ristori che tardano ad arrivare e la necessità di fare cassa. Insomma, difficile risollevarsi in queste condizioni.

Chi resta chiuso

"Da lunedì siamo in zona rossa - spiega il direttore di Confesercenti Gennaro Ricciardi - Le attività di ristorazione saranno sospese mentre resta consentito l'asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti di orario. I bar, invece, chiuderanno alle 18 (fatta eccezione per quelli che offrono anche servizio cucina). Le attività commerciali al dettaglio sono sospese, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità". Questa la situazione. 

Confesercenti: "Controlli assenti. Subito vaccini per tutti"

"Paghiamo il prezzo dei mancati controlli - commenta amaramente il presidente provinciale di Confesercenti Salvatore Petrella - Una situazione che denunciamo ormai da gennaio. Non possiamo addebitare alle attività commerciali gli assembramenti, molti dei quali avvengono anche quando gli esercizi sono chiusi. Si chiede ancora una volta un sacrificio agli imprenditori che ormai sono in crisi di liquidità e che vivono ormai quotidinamente la difficoltà di far quadrare i conti. Siamo consapevoli dell'emergenza sanitaria e per questo chiediamo il vaccino. Vaccinare tutti quanto prima diventa una priorità per farci ripartire". 

Confcommercio: "Siamo in ginocchio. Paghiamo per assembramenti e scuole"

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente provinciale di Confcommercio Lucio Sindaco. "E' assurdo - spiega a Casertanews - In zona rossa chiudono, ad esempio, anche i parrucchieri che sono tra le categorie più attente nel far rispettare le norme. I commercianti sin da subito si sono impegnati nel rispetto delle disposizioni, indossando le mascherine ed utilizzando gli igienizzanti. Il vero problema sono gli assembramenti incontrollati ma anche le scuole, soprattutto alla luce delle varianti del virus che circolano anche tra i più giovani. I ristoranti sono chiusi da oltre un mese ed è evidente che i contagi sono in aumento. Quindi va da sé che la 'colpa' non è la loro. I veri problemi - dice ancora Sindaco - sono altrove. I commercianti pagano come sempre per la sconsideratezza di altri che dovrebbero avere più senso di responsabilità viste le conseguenze. Questa della zona rossa è l'ennesima mazzata ad un comparto in ginocchio: così non si può andare avanti". 

Fipe: "Zona rossa penalizza tutti in maniera indiscriminata"

Inoltre, la zona rossa colpisce la Campania "nonostante numeri da zona arancione - sottolinea il presidente Fipe Giuseppe Russo - Si chiude un'intera regione mentre i focolai ci sono solo in determinate aree. Non voglio parlare di Caserta ma cosa dovrebbero dire i commercianti di Benevento che ha numeri quasi da zona bianca? Così si penalizza tutti in maniera indiscriminata con le chiusure che arrivano proprio a ridosso di Pasqua con il rischio anche di restare chiusi a Pasqua come lo siamo stati a Natale. E' intollerabile. A questo si aggiunge la beffa dei mancati ristori. Visto che siamo chiusi si approfitti per accelerare sui vaccini e farci ripartire". 

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