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Zagaria scarcerato, bordate di Renzi al ministro. Ed ora si corre per evitare altri 'boss ai domiciliari'

Il leader di Italia Viva chiede la testa del responsabile del Dap

"La scarcerazione dei superboss di Camorra e Ndrangheta è inaccettabile. Il ministro Bonafede cacci subito il responsabile di questa vergogna. Oppure venga lui in Parlamento ad assumersi le sue responsabilità. Si tratta di una scelta clamorosa e folle". E’ direttamente il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a puntare il dito contro il ministro della Giustizia del Movimento 5 Stelle commentando quanto avvenuto con Pasquale Zagaria, fratello del capoclan dei Casalesi Michele, finito ai domiciliari in provincia di Brescia perché in Sardegna, dove era detenuto, non c’era la possibilità di curarlo e dopo che, stando a quanto messo nero su bianco dal giudice del tribunale di sorveglianza, dal Dap non era arrivata l’indicazione di strutture alternative nel resto d’Italia. 

Ma il terremoto che sta provocando nella politica la scarcerazione eccellente di Zagaria ‘Bin Laden’ pare abbia smosso la maggioranza. Secondo l’Adnkronos dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri giovedì, insieme al Dl Aprile (che il governo spera di chiudere entro quella data) la stretta del ministro della Giustizia Bonafede sulle scarcerazioni, che punta a coinvolgere la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo per evitare da ora in poi nuovi 'casi Zagaria'. Non solo. A quanto riferiscono fonti di primo piano, le norme a cui lavora il Guardasigilli introdurranno una proroga per l'entrata in vigore della riforma sulle intercettazioni, come richiesto da diversi uffici giudiziari in tutta Italia.

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