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Macrico, il vincolo resta. Il Consiglio di Stato stoppa la Diocesi

Il prezzo dell’area (valutata 40 milioni) ora rischia di crollare

I vincoli sul Macrico restano. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha respinto il nuovo ricorso presentato dall’Istituto Sostentamento del Clero di Caserta che aveva impugnato il provvedimento della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici ed artistici delle province di Caserta e Benevento.

Una ‘mazzata economica’ non da poco, visto che i vincoli posti sull’ex area militare di Caserta, al centro da anni di ipotesi su un possibile passaggio nel patrimonio comunale per renderla fruibile alla città, fa scendere non di poco la valutazione economica fatta a suo tempo di circa 40 milioni di euro.

La sesta sezione del Consiglio di Stato (Luigi Carbone presidente, Bernhard Lageder estensore) ha ritenuto che il ‘vincolo storico’ sul Macrico sia rilevante perché “collega il bene in oggetto con la storia di Caserta, in particolare con la sua storia militare”. Nelle motivazioni della sentenza, si legge: “Irrilevanti sono le caratteristiche intrinseche dei manufatti realizzati insistenti sull’area (e dei relativi materiali) e la loro risalenza remota nel tempo, essendo l’oggetto della tutela non già costituito dal pregio intrinseco del bene, bensì dalla sua natura di testimonianza ‘identitaria’ di fatti storico-militari e politici connotanti la storia collettiva della città, peraltro ulteriormente avvalorata – e non certo diminuita – dalla risalenza (ancorché relativamente recente) dei manufatti militari all’epoca delle due grandi guerre, su un’area storicamente già in precedenza destinata all’esercitazione di truppe dell’esercito borbonico, con ciò restando avvalorata la sua qualificazione come bene di importante interesse per il valore collettivo di testimonianza della storia politico-militare di Caserta”.

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