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Opposizione diserta il Consiglio, il sindaco durissimo: “Sono ladri di democrazia”

Dura replica di Villano alla minoranza: “Parlano di rispetto della democrazia ma si appellano ai cavilli burocratici”

Andrea Villano non ci sta e replica a muso duro alle opposizioni. La minoranza aveva infatti annunciato la decisione di non prendere parte all’ultimo Consiglio comunale dell’anno di Orta di Atella, tirando in ballo il sindaco, accusato di non aver rispettato la democrazia.

“Questa valutazione – replica il primo cittadino - è generata da una serie di contestazioni di carattere meramente burocratiche e non di sostanza che in una città normale andrebbero discusso pacatamente nelle sedi opportune e non con atteggiamenti grotteschi e patetici. Insomma, si appellano ai cavilli per manifestare quello che è l'unico vero problema, la loro allergia alla democrazia. Non sopportano infatti che questa amministrazione sia stata eletta alla guida di Orta di Atella, non riescono a digerirlo e inscenano dei teatrini che fanno solo male al confronto e al dibattito di cui anche c'è grande bisogno”.

“Si sottraggono perché nella loro finta "dura opposizione" fatta a volte di fango, altre volte di urla e moleste – continua Villano - si nasconde il desiderio di chiudere in anticipo questa esperienza amministrativa. Sono loro i veri ladri di democrazia perché vorrebbero surrettiziamente concludere il governo della città che è stato eletto pochi mesi fa proprio dai cittadini, proprio dal popolo di Orta di Atella e da quel processo democratico cui loro si appellano”.

Continua quindi Villano appellandosi ai cittadini: “Dunque mi chiedo e chiedo ai cittadini, che tuttavia sono stanchi di questi teatri e attendono risposte ai problemi, chi è che non rispetta la democrazia? Noi, a cui viene contestato il mancato rispetto del regolamento del Consiglio Comunale sulla presentazione delle mozioni, o piuttosto loro, che invece vogliono sovvertire con arroganza il verdetto dei cittadini? Il termine "democrazia" contiene dal greco due termini, "demos" che significa popolo e "kràtos" che significa potere. Noi esercitiamo il potere di governo della città perché scelti dal popolo, proprio come vuole la democrazia. Loro, invece, alimentati solo dal "kràtos", dal desiderio di potere, vogliono cancellare quanto deciso solo pochi mesi fa dal "demos" cioè dai cittadini. Questo perché sono talmente presuntuosi da sentirsi ogni giorno più bravi, più competenti, più precisi di noi. Un po' come in una monarchia teocratica dove la verità è stabilita e immutabile. La salviamo noi la democrazia di Orta di Atella, ogni giorno in più che lasciamo questi arroganti soggetti politici ai loro schiamazzi”.

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