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Il Comune mette in fitto la villa del boss, scatta l'interrogazione

Speranza accusa: "Rispettate il Codice Antimafia". Pontillo: "Canoni destinati a politiche sociali"

Un'interrogazione a risposta scritta per chiedere lo "stralcio" della villa del boss Antonio Della Ventura, di via Petrarelle, e di un altro immobile confiscato in via Sant'Antonio dall'elenco dei beni presenti nel bando per la locazione degli immobili comunali.

E' quella presentata oggi dai consiglieri comunali di "Speranza per Caserta" Francesco Apperti e Norma Naim che hanno chiesto al sindaco Carlo Marino ed all'assessore al Patrimonio Alessandro Pontillo se hanno "intenzione di stralciare dal “Bando locazione immobili” i n. 2 immobili confiscati alla criminalità organizzata, che per il Codice Antimafia dovrebbero seguire una procedura autonoma e, soprattutto, essere affidati in concessione per finalità sociali, ad uso gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, a comunità giovanili, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali o a comunità terapeutiche. La Consigliera Norma Naim precisa che “i n. 2 immobili sono ubicati l’uno in via Petrarelle - Località Santa Barbara, confiscato al boss del clan Belforte, e l’altro ubicato in via Sant’Antonio da Padova. La procedura di gara si concluderà il 24 settembre e i plichi saranno aperti in seduta pubblica presso il Settore Patrimonio del Comune di Caserta alle ore 10 del 25 settembre.

Con questa interrogazione - proseguono i consiglieri - chiediamo il rispetto del Codice Antimafia, nonché l’aggiornamento della banca dati degli immobili confiscati alla criminalità organizzata, anche per non incorrere nell’inadempienza degli obblighi di pubblicazione, previsti dalla legge. Rimaniamo in attesa di riscontro per eventuali ed ulteriori azioni che si renderanno necessarie, al fine di garantire un welfare di comunità, a sostegno delle persone più fragili. Tanto per ricordare al Sindaco Marino che il Codice Antimafia vale anche per la città di Caserta".

Non si è fatta attendere la risposta di Pontillo che ha spiegato come "anche a me piacerebbe destinare quei beni a cooperative sociali ma ad oggi non ci sono richieste in tal senso. I beni - sottolinea l'assessore - se non vengono utilizzati sono sottoposti al rischio di atti vandalici e danneggiamenti che comporterebbero, oltre il danno di non utilizzarli, anche la beffa di un maggior costo per l'Ente. Meglio fittarli destinando, comunque, i soldi dei canoni di fitto alle politiche sociali".   

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