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I lavoratori Jabil scrivono alla premier Meloni: "Non lasciateci soli"

Si combatte contro una procedura di licenziamento per 190 dipendenti

"Egregio Presidente, siamo i 440 lavoratori della Jabil di Marcianise e vorremmo raccontarle la nostra storia, che forse già conosce". È cosi che inizia la lettera scritta dalla RSU a nome dei lavoratori e delle lavoratrici Jabil, che si ritrovano a combattere una procedura di licenziamento per 190 dipendenti, che è stata annunciata lo scorso 23 settembre e che potrebbe trasformarsi in un dramma sociale il prossimo 12 Dicembre.

"Nel corso degli anni", continua la missiva, "si è provato in ogni modo a salvaguardare il sito di Marcianise, con la decurtazione degli stipendi, corsi di formazione, ma soprattutto con tanti colleghi che volontariamente hanno deciso di aderire ai diversi progetti di reimpiego, condivisi tra le parti nel corso del tempo." 
Questi progetti purtroppo si sono rivelati fallimentari: basti pensare agli ex colleghi, oggi Softlab e Orefice, collocati i primi in cassa integrazione ad ore zero, i secondi in NASPI.

"Presidente, ci rivolgiamo a Lei", proseguono i lavoratori, "affinché ci sia un intervento forte e deciso con la Multinazionale Americana per il ritiro della Procedura e l'individuazione di soluzioni alternative ai licenziamenti".

I dipendenti chiedono di non essere lasciati soli, in un territorio ormai martoriato e svuotato da continue delocalizzazioni di importanti gruppi industriali. "Presidente", cosi si chiude la lettera, "la RSU, a nome di 440 Lavoratori e delle rispettive famiglie, La ringrazia della sua attenzione e confida nel suo aiuto, prezioso e indispensabile, al fine di trovare una positiva soluzione alla propria vertenza".

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