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Il sindaco attacca ancora i parroci: "Da noi solo per i soldi"

Nuovo atto di accusa di Velardi contro la Curia, dopo il caso della corona del Crocifisso

Un rapporto che, per usare un eufemismo, non è idilliaco. È quello tra il sindaco di Marcianise Antonello Velardi e la Curia locale. Alcuni parroci della città da tempo sono finiti nel mirino del primo cittadino, scottato dalla vicenda della corona del Crocifisso. In quel caso la questione tra Velardi e il parroco don Paolo Dello Stritto finì addirittura in tribunale, per capire chi fosse il “proprietario” dell’oggetto.

Ora arriva un nuovo atto di accusa di Velardi, che sul proprio ‘Diario’ rivela come alcuni sacerdoti si rivolgano al Comune “solo per soldi”.

“Chiedo per favore ai parroci di Marcianise – scrive il sindaco -, a certi parroci, di non rivolgersi al Comune solo quando hanno bisogno di soldi. Noi non siamo una cassa continua e, soprattutto, non vogliamo dare soldi a quei sacerdoti che maneggiano troppa ricchezza e nei soldi ci sguazzano. Chiedo al loro vescovo di tenerli a bada, di spiegare loro che devono essere dapprima sacerdoti degni e poi manager delle loro chiese. Spieghi loro che bisogna occuparsi innanzitutto delle anime. Ciò, ovviamente, partendo dal presupposto che il loro vescovo abbia la forza di tenerli a bada”.

Velardi fa poi una personale distinzione tra i parroci della città: “Chiedo a questi parroci di non avanzare più richieste strane perché neanche saranno prese in considerazione. E ringrazio tutti gli altri sacerdoti di Marcianise che invece hanno ben altre condotte, dimostrando di essere zelanti servitori del Signore. A costoro va il mio grazie per quanto fanno nelle loro comunità: la loro opera è preziosa perché ha importanti ricadute sul piano sociale a Marcianise. Loro rappresentano la Chiesa che piace a me, una Chiesa viva e sempre in ascolto degli ultimi. È la Chiesa di Bergoglio, il Papa venuto da lontano. Spero che lo Spirito Santo - di cui tanto si è parlato in queste settimane di inizio maggio - sappia illuminare quei sacerdoti che a Marcianise hanno ormai perso la direzione indicata dal Papa: ritrovino il senso autentico dell'essere Chiesa. Si circondino di persone degne; mettano da parte i palafrenieri e sappiano essere autentici servitori degli altri”.

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