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Draghi parla di aperture, De Luca frena e chiede vaccini

Botta e risposta a distanza tra il premier ed il presidente della Regione

Vaccini e riaperture. Sono i temi caldi di giornata di cui hanno parlato, quasi in un botta e risposta a distanza, il premier Mario Draghi ed il governatore della Campania Vincenzo De Luca

Raggiungeremo obiettivi su vaccini

Sul tema dei vaccini, alla luce della circolare del Ministero che raccomanda l'uso di AstraZeneca solo per gli over 60, il capo del governo ha ribadito come "la disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti - ha dichiarato - Sono molto incoraggiato dal clima che c'è: non si possono addossare responsabilità a una parte sola, gli eventi sono stati molto complicati. Ora la fase è dirimente. Vaccinare nelle classi più esposte al rischio è interesse delle regioni per aprire la loro economia in sicurezza". 

Le riaperture

"Ho visto le Regioni e Anci – ha ancora spiegato Draghi - Normale chiedere aperture. La migliore forme di sostegno all'economia sono le aperture e ne sono consapevole. Naturalmente bisogna condannare la violenza, ma capisco la disperazione a l'alienazione di chi protesta. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole. L’obiettivo è un mese di presenza".

"La stagione turistica? Una data non c'è. C’è chi dice a Giugno. Speriamo, magari anche prima. Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt'altro. Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi. Le riaperture dovranno esserci. Dipende dall'andamento dei contagi e dei vaccini. Conterà il dato delle vaccinazioni per le classi a rischio. Per le Regioni che sono molto avanti con persone fragili e i più vulnerabili sarà più semplice riaprire", ha continuato il premier.

"Il 30 aprile è la data di scadenza del periodo previsto nell'ultimo decreto. Qualora l'andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilità, le cose possono essere riconsiderate anche prima. Il governo sta lavorando su questo. Fissare date significa conoscere esattamente i parametri rilevanti da valutare. Il Governo guarda alle prossime settimane come settimane di riaperture e non di chiusure", ha detto.

Questione Sputnik

"Nei dati il crollo di fiducia in AstraZeneca si vede meno di quanto ci si potesse aspettare. Continueremo a dare un messaggio rassicurante, che non viene dato a cuor leggero ma con grande serietà, partecipazione, comprensione. Io mi sono vaccinato con AstraZeneca e mia moglie anche. Sputnik anche per l'Italia? Ci hanno detto che le capacità produttive attualmente sono molto limitate, in dosi non interessanti. Se le consegne verranno rispettate l'Italia ha tutti i vaccini che servono per questo anno", ha puntualizzato il premier. 

De Luca frena su riaperture: "Servono vaccini"

Sulla vicenda AstraZeneca è intervenuto anche il governatore De Luca: "dal punto di vista della comunicazione fatta in questi giorni dalle autorità internazionali, siamo al disastro totale. E questo si aggiunge al fatto che non abbiamo sulle forniture delle dosi una certezza della programmazione da qui a 1-2 mesi. È complicato in queste condizioni gestire la campagna vaccinale - ha dichiarato - Ci siamo permessi di anticipare un contratto di fornitura con l’azienda produttrice di Sputnik, e con cui adesso anche la Baviera sta chiudendo un contratto così come ha fatto l’Austria, per avere dosi aggiuntive di vaccini e poter così mantenere l’obiettivo di immunizzazione di massa che ci siamo dati.  Per questo chiediamo all’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) di fare in tempi rapidi la valutazione scientifica sul vaccino russo. Una valutazione rapida come è avvenuto (da parte di Aifa ed Ema) per gli altri vaccini già in uso".

E sulla riaperture arriva la frenata. "Fino a quando non avremo immunizzato tutti i cittadini sarà difficile far partire le attività economiche - chiarisce De Luca - Vorremmo tutti accelerare i tempi delle riaperture, ma ieri abbiamo avuto 630 morti, è un bilancio di guerra. Dobbiamo stare attenti".

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