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Felicori, addio alla Reggia. Ed arriva la statuetta dedicata al direttore

Ultimo giorno per il manager ma non c'è ancora l'erede. Ecco chi prenderà le redini nel periodo di "vacatio"

Ultimo giorno per Mauro Felicori da direttore della Reggia di Caserta. Il manager bolognese lascia, con un anno di anticipo per pensionamento, la guida del Palazzo Reale dopo tre anni tra successi e critiche. 

IL TWEET

Un addio annunciato oltre 2 mesi fa e celebrato stamattina, nell'ultimo giorno di lavoro di Felicori a Caserta, dalla stessa Reggia che ha twittato "Anche oggi a lavoro con il nostro Direttore #MauroFelicori e oggi è il suo ultimo giorno in servizio #allareggiaconNoi. Grazie".

I SUCCESSI DI FELICORI

Felicori è giunto a Caserta nel 2015 ed ha subito attirato su di sé le simpatie per il suo modo nuovo di gestire il monumento ma anche le critiche da parte di alcuni sindacati e parte del personale. Celebre ormai la nota di alcuni sindacati sul "direttore che lavora troppo", su un manager che si tratteneva nei suoi uffici oltre l'orario di lavoro. Felicori diventa così un modello di efficienza amministrativa, una sorta di Stachanov del nuovo corso renziano. In migliaia arrivano alla Reggia per mostrare "solidarietà", è l'attrazione nell'attrazione. 

I numeri crescono ed il plesso vanvitelliano, dove le presenze si aggiravano intorno al mezzo milione l'anno prima del suo arrivo, torna al centro delle attenzioni nazionali ed internazionali. E Felicori lancia la sfida: 1 milione di visitatori entro la fine del mandato (traguardo sfiorato con un anno di anticipo con le oltre 900mila presenze di quest'anno).

Nei suoi tre anni l'attenzione ai numeri è stata costante, con le Domeniche al Museo, con gli ingressi gratuiti alla Reggia, da record. Ma non solo i numeri. L'effetto Felicori si è tradotto anche nelle stagioni della lirica alla Reggia, nelle regate Oxford - Cambridge, nelle mostre temporanee e quelle permanenti (Terrae Motus), nel treno storico. Iniziative per riportare la Reggia ed il territorio all'attenzione d'Italia e del mondo, con la promozione delle eccellenze enogastronomiche del casertano e la crescita esponenziale di BnB (su Booking oggi sono censite 109 strutture a fronte della trentina di qualche tempo fa). 

LE CRITICHE SULLA GESTIONE

Ma non è tutto oro ciò che luccica. Con l'aumento delle visite ed i riflettori puntati crescono le opposizioni sullo stato della Reggia, sulla cattiva gestione della maggiore mole dei visitatori, sui controlli ed il degrado all'interno del parco. Critiche che si sono insasprite dopo il crollo di un soffitto nella "Sala delle Dame": vera macchia nel curriculum di questi tre anni alla Reggia. Tra gli episodi da ricordare in negativo anche il matrimonio in stile "Boss delle Cerimonie" all'interno del Palazzo Reale ed il bando per l'affidamento ventennale della Peschiera Grande, andato deserto, quantomeno inopportuno visto l'imminente addio. 

LASCIA SENZA EREDI

Comunque sia, piaccia o meno Felicori, da domani mattina la Reggia di Caserta si troverà senza una guida. Il bando per la nomina di un dirigente ad interim, in attesa del conferimento dell'incarico ad un altro direttore, al momento non ha portato ancora a nessuna nomina. Tecnicamente a guidare il Palazzo nel periodo di "vacatio" dovrebbe essere la funzionaria "anziana" Belardelli

LA STATUETTA

Di certo Felicori ha acceso il dibattito tra i casertani, divisi tra sostenitori e detrattori. Nel suo ultimo giorno di lavoro è stato omaggiato di una statuetta, una foto stampata in 3D, che lo raffigura realizzata dallo studio di architettura di Claudio Calabritto e Domenico Napolitano.

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