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La truffa sulla raccolta fondi per Mauro, la mamma denuncia ai carabinieri

Il racconto della ‘mamma coraggio’: “Una donna si spaccia per me chiedendo soldi”

“Cercano di screditarmi in tutti i modi, ma io voglio che la verità venga fuori”. Esordisce così Paola Veneziano, mamma coraggio che da anni lotta al fianco del suo piccolo guerriero Mauro, affetto da una rara forma di cancro che attacca il sistema nervoso producendo dei corpi estranei all'interno del piccolino, e che  vede nell'unica clinica dove può ricevere adeguate cure la 'Boston Children's Hospital Dan Faber' negli Stati Uniti. 

“La malattia di mio figlio è stata messa in discussione da chi un tempo ha perorato la sua causa, salvo scoprire che il sostegno era invece per altri scopi - accusa Paola - Mi sento abbandonata dalla città di Mondragone. La sensibilità l'ho sentita fino ad un certo punto, ma a causa di queste maldicerie che circolano sul mio conto sento man mano l'abbandono dei miei stessi compaesani. Una delle ultime azioni infamanti ricevute - spiega la mamma di Mauro - mi ha costretta a sporgere denuncia ai carabinieri di Mondragone nei riguardi di una donna che spacciandosi per me si aggira in alcuni quartieri della città, come San Nicola, le Crocelle e Sant’Angelo, chiedendo soldi porta a porta. Non so chi sia questa donna, ma so che mi sta screditando ed io voglio aprire gli occhi ai mondragonesi. Questa donna é bassa di statura, con capelli rossi corti con un taglio a caschetto, di costituzione normale, sui 40 anni circa e con un forte accento della zona. Risulta essere anche aggressiva”. 

“Dell'esistenza di questa persona - rivela la signora Veneziano - sono stata avvisata da coloro i quali mi conoscevano personalmente. Alcune persone hanno provato a trattenerla per cercare di fotografarla o mentre avvisavano le forze dell'ordine, ma lei riusciva a divincolarsi malmenando le persone. Non é la prima volta che questa donna si aggira per le vie di Mondragone a battere cassa a mio nome. Ogni volta che si avvicina la partenza di mio figlio per Boston, lei compare. Questa storia va avanti da circa due anni. Ora è stata denunciata perché gli episodi sono diventati più frequenti nel mese di luglio, ma è ancora senza nome ed io il suo nome vorrei proprio saperlo per chiederle come si può speculare sulla vita di un bambino”. 

Benché lasciata man mano sola dalla città mondragonese, il sostegno Paola Veneziano lo ha sentito dal mondo dello sport, dalle forze dell'ordine, dagli ospedali e da alcuni Comuni casertani e non, oltre che dai cittadini di Boston e New York. 

“Il percorso di Mauro è lungo e difficile - sottolinea Paola - ora però mio figlio può mangiare dopo aver subito innumerevoli interventi allo stomaco, lingua ed intestino. Può prendere il sole con le dovute cautele e giocare con i suoi amici senza stancarsi troppo. Cerco di offrirgli una vita normale fatta di cose che fanno i ragazzi della sua età. Quest'anno mi ha chiesto di andare a scuola con gli altri ragazzi. Finora lo segue un insegnante a casa. So che é la scelta giusta. Anche se la sua malattia é incurabile, ogni giorno lo guardo sorridere comunque e lo vedo il suo futuro”.

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