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Torture al carcere, blitz di Draghi e Cartabia a Santa Maria Capua Vetere

Il Premier e la Guardasigilli attesi per una visita alla casa circondariale. Intanto Salvini accusa sul caso Zullo: "Chi paga per questo errore di persona?"

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia domani, mercoledì 14 luglio, alle 16 visiteranno la Casa Circondariale 'Francesco Uccella' di Santa Maria Capua Vetere. Al termine dell'incontro il Presidente Draghi e la ministra Cartabia rilasceranno alcune dichiarazioni agli organi di stampa.

Una visita attesa quella del premier con la Guardasigilli alla luce della maxi inchiesta sui pestaggi all'interno della casa circondariale e nell'ambito della quale sono indagati 117 persone, principalmente agenti della penitenziaria, di cui 52 colpiti da misura cautelare (alcune misure sono state revocate sia dal gip sia dal Riesame ma in buona sostanza anche dinanzi al tribunale della Libertà sta reggendo la tesi della Procura). 

Proseguono dinanzi al Riesame di Napoli le discussioni degli agenti indagati. Tra le posizioni trattate oggi quella della commissaria della Polizia penitenziaria Anna Rita Costanzo, finita agli arresti domiciliari. Il difensore Vittorio Giaquinto ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e la contestuale scarcerazione ritenendo insussistenti tanto le esigenze cautelari quanto i gravi indizi di colpevolezza. Per la Procura la Costanzo sarebbe stata tra le organizzatrici dei pestaggi, ma il suo legale ha sostenuto che la poliziotta, il 6 aprile 2020, sarebbe arrivata al carcere di Santa Maria Capua Vetere a perquisizione già disposta e organizzata.

Parallelamente al procedimento giudiziario procede anche quello disciplinare, con il Ministero della Giustizia ha inviato gli ispettori al carcere di Santa Maria Capua Vetere per comprendere cosa non ha funzionato nella catena di comando il giorno in cui si verificarono le violenze.

Intanto, la questione delle torture al carcere continua ad animare il dibattito politico. Il leader della Lega Matteo Salvini, al gazebo della Lega a Battipaglia dove si raccolgono le firme per il referendum sulla giustizia, ha citato il caso di Giuliano Zullo, agente del carcere di Santa Maria Capua Vetere raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari lo scorso 28 giugno, nell'ambito delle indagini sulle violenze commesse dagli agenti della penitenziaria sui detenuti, e scarcerato il 7 luglio perché vittima di un errore di persona. "Chi sbaglia paga e questo vale per tutti, anche per donne e uomini in divisa, perché la violenza non è mai la soluzione e non è mai la risposta - ha detto Salvini - ma uno degli arrestati, uno dei poliziotti arrestati, si è fatto 10 giorni agli arresti domiciliari, sbattuto in prima pagina con nome, cognome e foto, additato come macellaio, torturatore e delinquente rischiando la sua vita. Sapete cosa è successo? Che dieci giorni dopo il magistrato lo ha mandato a casa perché il giorno in cui sono successe le violenze lui non c'era, era a casa. Chi li paga questi dieci giorni di infamie e di accuse?".

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