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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Terra dei fuochi, l’ex senatore accusa: “Siamo stati depistati”

Vincenzo D’Anna smonta i 'teoremi' di Saviano e Schiavone: “Il problema sono le nanoparticelle”

Vincenzo D'Anna, ex senatore casertano di Forza Italia ora presidente dell'ordine nazionale dei biologi, è intervenuto ai microfoni di Radio Bio, la radio dell'ONB, palando delle problematiche relative alla cosiddetta “terra dei fuochi”, con dichiarazioni che faranno discutere.

"Più che una bufala, si sta rivelando diversa da come l'avevano descritta e da come l'avevamo immaginata. Avevano raccontato di una terra, seguendo le rivelazioni di alcuni pentiti della camorra e le versioni romanzate dei libri di Roberto Saviano, ci avevano fatto credere che la malavita organizzata avesse interrato in molti luoghi della Campania interi autotreni di sostanze tossiche, nocive e radioattive. Abbiamo invece scoperto, già con il convegno che abbiamo fatto il 3 marzo a Roma sulle nanoparticelle, che l'inquinamento è di ben altra natura".

Il presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi prosegue: "L'inquinamento non è né da sostanze radioattive, né da sostanze tossiche. E' fatto di determinati metalli pesanti, da polveri sottili e da una serie di sostanze tossiche appartenenti alla famiglia delle diossine che sono anche esse prodotti della combustione incontrollata. Insomma, non si dovevano cercare fusti o sostanze radioattive, l'inquinamento è di altra natura e molto più capillare. E noi per aver iniziato a parlare di nanoparticelle già nel mese di marzo ci siamo beccati accuse di antiscientismo e insulti vari. Invece abbiamo visto giù, intitolando quel convegno 'le nuove frontiere della biologia'. Chi parla di nano particelle non è un truffatore né un visionario, le nanoparticelle sono dei metalli, l'alluminio, il mercurio, il piombo per fare degli esempi, che sono capaci se introdotti all'interno del nostro organismo di produrre una serie di problemi oltre a una trasformazione epigenetica".

 Continua D'Anna: "Si è dato credito ai libri di Saviano, ai pentiti di camorra come Carmine Schiavone, che ha raccontato di interi camion interrati con rifiuti nocivi. Così la scienza, l'opinione pubblica e gli inquirenti sono andati a cercare altre cose, non quelle cose che danno luogo alle patologie. Siamo stati depistati. C'è anche da dire che la terra dei fuochi è figlia, in Campania, delle mancate decisioni che in 30/40 anni la politica non ha mai voluto assumere. In Campania vigeva la legge del tutto o nulla, o si trasformava tutto o non si riusciva a fare altro che buttare l'immondizia nei fossi. Non tutto si può trasformare, esiste sempre, nella raccolta differenziata, una frazione che o viene bruciata o viene accumulata da qualche parte".

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