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Affondo Pd sulla Tari: "Calcoli sbagliati, ci sono 40mila euro in più"

Il segretario Lasco punzecchia il sindaco Porfidia: "Stanno riscrivendo la matematica"

La storia infinita delle bollette recalesi sui rifiuti si arricchisce dell’ennesimo capitolo. La sezione del Partito Democratico di Recale, che da anni porta avanti una campagna per ottenere tariffe eque e sostenibili, anche stavolta non si è sottratta all’analisi approfondita della delibera da poco approvata dall’amministrazione Porfidia.

Uno studio che ha fatto emergere degli strafalcioni veramente imbarazzanti, spiega il segretario Dem Michele Lasco: “Negli anni scorsi abbiamo analizzato i Piani Finanziari sulla Tari concentrandoci soprattutto sulla determinazione della platea delle utenze e sulle scelte politiche in merito ai coefficienti e alla ripartizione delle spese tra fisse e variabili e tra famiglie e imprese. Non avremmo mai immaginato di dover controllare anche le tabelle di calcolo che determinavano il costo totale del servizio, confidando che almeno le addizioni e le sottrazioni fossero state eseguite correttamente.

Il continuo fluttuare su e giù del costo del servizio ci ha indotto quest’anno a controllare anche l’aspetto puramente matematico del piano. Con nostra enorme sorpresa, abbiamo trovato errori di calcolo e di inserimento dati talmente estesi da aver prodotto per il 2019 un valore del costo più alto di circa 39.000 € rispetto a quanto risulta da un calcolo corretto”.

Un indizio che ha indotto il segretario PD a rivedere anche il piano finanziario per il 2018, che aveva registrato un rincaro di circa 160.000 € rispetto all’anno precedente e generato bollette insostenibili per molti commercianti.

“Ciò che è emerso è un autentico disastro, – sottolinea Lasco - una situazione ancora più grave rispetto a quest’anno: chi ha operato sui fogli di calcolo del 2018 ha invertito tra loro due intere colonne di dati, e ha lavorato con formule evidentemente compromesse. Una serie di errori di puro calcolo matematico ha falsato il conto finale caricando sulle nostre bollette quasi 109.000 € in più del dovuto. In pratica, tutte le teorie che sindaco Porfidia e gli assessori hanno formulato a più riprese per giustificare l’anomalo saliscendi dei costi a cavallo tra il 2017 e il 2019 sono aria fritta.

A nostro avviso – conclude Lasco – la faccenda è seria e va affrontata con urgenza. Abbiamo invitato l’amministrazione Porfidia ad un incontro per aprire una discussione sul piano rifiuti, ma dopo qualche vago segnale di apertura, da tre settimane tutto tace. Forse sono troppo impegnati nella caccia agli errori, ma i cittadini di Recale hanno diritto ad avere una risposta sui quasi 150.000 euro non dovuti che sono stati conteggiati nelle tariffe”.

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