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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giudice di pace a rischio stop dopo la chiusura del tribunale di Caserta

L’allarme lanciato da Martucci: “Ipotizzata sospensione delle udienze per consentire la celebrazione di quelle di Tribunale”

La chiusura della sede del tribunale di Caserta in via Graefer ed il contestuale trasferimento di tutti gli atti a Santa Maria Capua Vetere potrebbe avere conseguenze drammatiche sul fronte giudiziario. A lanciare l’allarme è stato l’avvocato Alberto Martucci, presidente dell’associazione Avvocati in Caserta, che da tempo ha iniziato una battaglia, purtroppo risultata vana, per salvare la sede del Capoluogo.

Ed ora lancia un grido di allarme: “Più passa il tempo e più le difficoltà aumentano impedendo un sereno esercizio della professione ed una normale attività lavorativa di cancellieri, segretari, Giudici e personale amministrativo. Da oltre cinque anni si conosceva la “scadenza” della sede di Caserta e puntualmente ci si è fatti trovare impreparati. L’Associazione Avvocati in Caserta esprime il proprio sdegno per le nuove difficoltà imposte dalla chiusura della sede giudiziaria di Caserta e per l’affannoso trasferimento nelle sedi incapienti”.

Ed aggiunge: “La separazione tra cancellerie (per le quali si ipotizza l’addossamento congiunto in un’aula del condominio di via Sant’Agata) e la sede di svolgimento delle udienze (relegate alla periferia del complesso “Grattapulci”) determinerà non poche criticità per il quotidiano andirivieni dei fascicoli e per la impossibilità di consultare gli stessi da parte di tutti gli operatori. A ciò si aggiunga il pericolo di smarrimento degli atti. A ciò si aggiunga la prevedibile sospensione del processo telematico e la necessità del ritorno al sistema cartaceo. A ciò si aggiunga l’ipotizzata sospensione delle udienze del Giudice di Pace per consentire la celebrazione di quelle di Tribunale, con conseguente contrazione delle funzioni giudiziarie. A ciò si aggiunga la difficoltà logistica di un’area (Grattapulci) sprovvista di aree di parcheggio e di strutture accessorie (cartolerie, librerie, uffici postali e bancari complementari, punti di ristoro e via dicendo). Insomma una Giustizia nella nostra Provincia che zoppica sempre di più e che avrebbe bisogno di risorse più adeguate e di una seria programmazione per consentire un concreto esercizio delle funzioni di tutti gli operatori e soprattutto della classe forense la quale resta il primo baluardo per la tutela dei diritti dei cittadini”

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