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Stop alle "pezze americane". Polemiche sulla chiusura dei mercati

A Santa Maria Capua Vetere Mirra vieta la vendita di abiti usati. Anva e consumatori contro la sospensione in molte città del casertano

Stop alle "pezze americane" ed ai prodotti alimentari venduti in modalità self service al mercato di Santa Maria Capua Vetere. E' quanto ha disposto il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra con una propria ordinanza con cui è stata sospesa la vendita dell'abbigliamento usato e dei prodotti non confezionati in assenza di un addetto presso l'area della fiera bisettimanale di via Righi.

Quella di Mirra è l'ennesima ordinanza nel casertano che va ad incidere sulle attività dei mercati, in molti comuni sospesi in toto o parzialmente. A Sessa Aurunca il commissario prefettizio Andrea Cantadori ha sospeso la fiera per il settore non alimentare. Una decisione che ha provocato una levata di scudi da parte dell'Anva Confesercenti Provinciale, con il segretario Sebastiano Bernardo che ha tuonato: "E' ora di dire basta, ancora una volta a pagare le spese della crisi sono gli operatori del commercio su aree pubbliche - tuona Sebastiano Bernardo - non capiamo come mai il Comune abbia sospeso la fiera, lasciando gli operatori nella disperazione. Far perdere una giornata di lavoro agli operatori ambulanti è davvero una iattura. Confidiamo nell'intervento delle istituzioni affinché ci possa essere una linea comune a tutela della categoria ed evitare queste sospensione a singhiozzo che creano incertezza per il futuro delle attività".

Polemiche anche per la sospensione dei mercati settimanali di Macerata Campania, Casagiove, Alife, Casaluce, Vairano Scalo, Teano, Francolise, Villa Literno, Lusciano e Capodrise. L'Unione Generale Consumatori di Caserta, presieduta da Luca Tortora ha ricordato, in una nota ai sindaci, "il ruolo sociale di alcuni venditori ambulanti che consentono ai cittadini tutti, ma in particolar modo ad  anziani, disabili e non automuniti di poter acquistare con facilità beni di prima necessità spesso a prezzi contenuti". Con la richiesta di riaprire i mercati e favorire i residenti dei Comuni "già duramente colpiti dall’emergenza sanitaria la cui unica possibilità di approvvigionamento resta il mercato settimanale, a questi non può essere negato quello che rappresenta un vero e proprio diritto", conclude.   

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