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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Spiagge libere, il caso Mondragone: "Tra le peggiori 10 in Italia"

Secondo Legambiente oltre il 54% della costa data in concessione ai privati

Cinquantuno stabilimenti balneari in poco più di 8 chilometri e mezzo di costa. E' il caso Mondragone dove ben il 54% della fascia di litorale è stato oggetto di concessioni con le spiagge "free" ridotte a pochi chilometri. 

A denunciare la sproporzione tra lidi a pagamento e quelli free è il report Spiagge 2019 di Legambiente con la città del litorale domizio che è tra le prime 10 in Italia per occupazione di spiagge (la classifica è guidata da Forte dei Marmi seguita da Rimini). Secondo i dati dell'associazione ambientalista "In Campania sono 3.967 le concessioni demaniali marittime, di cui 916 sono per stabilimenti balneari, 137 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti sono distribuite su vari utilizzi. Per capire quanto delle coste campane è occupato da stabilimenti balneari occorre incrociare fonti diverse e verificare con le foto aree l'occupazione da parte degli ombrelloni, considerando anche le diverse dimensioni degli stabilimenti nelle Regioni italiane. Complessivamente si può stimare che le concessioni superano il 67% di occupazione delle spiagge campane. Ciò significa che solo il 33% del litorale è "free". Un caso limite è quello di Mondragone dove su 8,4 km di costa sono presenti ben 51 stabilimenti pari al 54,6% di costa occupata".

"Quando si parla di spiagge e concessioni non si dovrebbe parlare solo di Bolkestein come si fa in Italia - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - Si dovrebbe invece cominciare a ragionare su come valorizzare queste straordinarie potenzialità e come affrontare i problemi trovando soluzioni innovative, come fanno già molti Paesi europei dove si è scelto di premiare le imprese locali che scommettono sulla qualità e al contempo garantire che una parte maggioritaria delle spiagge sia garantita per la libera fruizione. La sfida che vogliamo lanciare ai balneari - aggiunge - è di ragionare insieme sul futuro delle spiagge italiane partendo da una lotta ai veri nemici del litorale: l'erosione costiera, il cemento e i cambiamenti climatici".

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