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Tutte le spese del Festival: dalla Ricciarelli ai musicisti, ecco quanto si spenderà

Oliva (Fratelli d’Italia): “Musicisti aversani mortificati dall’Altro Festival. Costretti a pagarsi anche le spese”

C’è grande attesa per il Festival ‘Jommelli-Cimarosa’ che inizierà ufficialmente sabato 5 giugno col concerto di inaugurazione ‘battezzato’ dalla madrina Katia Ricciarelli. Un evento fortemente voluto dal sindaco Alfonso Golia e dall’assessore alla Cultura Luisa Melillo che hanno presenziato anche alla presenza in conferenza stampa. "Finalmente ritorniamo a vivere, finalmente possiamo parlare di eventi culturali, arte e musica. Torniamo a farlo celebrando Niccolò Jommelli e Domenico Cimarosa, due compositori, due maestri della musica che sono parte integrante della nostra storia” ha dichiarato il sindaco Golia complimentandosi con l’assessore Melillo ed i direttori artistici Piero Viti e Carmine Monaco D’Ambrosia per l’organizzazione.

Tutte le spese del Festival ‘Jommelli-Cimarosa’

Ma quanto costerà il festival? Da quello che emerge dagli atti inviati al responsabile del procedimento Gemma Accardo circa 35mila, non comprensiva dei rimborsi per i direttori artistici. La somma più alta per i protagonisti andrà a Katia Ricciarelli, il tenore Francesco Zingariello ed il pianista accompagnatore che, per la serata inaugurale, avranno un cachet di 4500 euro (comprensivo delle ritenute fiscali); al presentatore della prima serata Antonio Bernardelli andranno, invece, 250 euro. Poco più di 600 euro andranno al maestro Mauro Castaldo per i concerti del 9 e del 23 giugno. La soprano Michela Antenucci, invece, avrà un cachet di 1100 euro per l’evento del 13 giugno; nella stessa serata si esibirà al clavicembalo anche il maestro Pierfrancesco Borrelli che invece otterrà 510 euro, alla viola ci sarà Gioacchino De Padova (350 euro), col violino Raffaele Tiseo e Federico Valerio (350 euro a testa). Il maestro Enzo Amato, invece, sarà protagonista con l’Orchestra da Camera di Napoli ed il Coro Jommelli-Cimarosa il 14 giugno, mentre il 9 giugno sarà con l’organista Giuseppe Rigliaco ed il 26 giugno col baritono Carmine Monaco: riceverà complessivamente 6750 euro per l’associazione ‘Domenico Scarlatti’ di cui è presidente. Altri 2200 euro saranno destinati all’associazione ‘Maria Malibran’ di cui è presidente Raffaella Ambrosinjo per il concerto del 14 giungo con Anna Corvino (soprano), Nicola Pisaniello (tenore), Raffaella Ambrosino (mezzo-soprano) e Davide Sabatino (basso). Per il ‘Gran Gala Lirico’ del 19 giugno, invece, sono stati previsti 3mila euro per l’associazione ‘Amici della Musica Guido Albanese’ per le esibizioni del tenore Piero Giuliani, del soprano Mariagrazia De Luca e Fabio D’Orazio al pianoforte. L’Orchestra Giovanile Napolinova diretta dal maestro Francesco D’Ovidio avrà invece 5500 euro per la ‘Serata Cimarosa’ del 26 giugno. Altri mille euro sono stati previsti per la soprano Allegretta Serafino per la stessa serata. Per il concerto ‘Giovani Eccellenze Campane’ previsto per il 25 giugno sono stati programmati 400 euro per Edoardo Amirante (violino), 200 euro per Fabio Mirabelli (pianoforte);  250 euro per Floriana Maria Knowles (violino) che si esibirà il 20 giugno così come Teresa Roncone (clavicembalo, che avrà 500 euro). Altre spese preventivate per il festival sono quelle per il noleggio del pianoforte (1280 euro, Iva esclusa, alla A.D.Rogen srl di Volla); palco, impianto audio e luci alla R.S.T. Impianti elettrici srl di Lusciano per 2684 euro; i 3mila euro (Iva esclusa) per la comunicazione dell’evento sono, invece,  andati alla ‘Annales Ars Campus urls Unipersonale’ di Santa Maria Capua Vetere.

L’opposizione: “Musicisti aversani mortificati da un altro festival senza soldi”

Sulla organizzazione dell’evento è intervenuto anche il consigliere comunale di opposizione Alfonso Oliva. “Nulla questio sull’offerta musicale, la stessa portata avanti dal chitarrista Piero Viti, già presente e onnipresente nelle nostre programmazioni, ma qualche dubbio lo abbiamo su alcune scelte che, come al solito, premiano gli stranieri, come è accaduto nel campo della comunicazione (affidata ad una società non aversana, nda). Aversa, inoltre, è terra di musicisti, non solo nel passato, ma anche e soprattutto nel presente. Io stesso, pur non essendo un addetto ai lavori, potrei fare tantissimi nomi. Perché non dare una vetrina a questi artisti, limitandosi solo ad alcuni di loro che tra l’altro già erano presenti nei cartelloni passati? Come Commissione Cultura avremmo potuto suggerire, ove interpellati,  all’assessore di dare parte dei fondi stanziati dalla Regione Campania per la IV edizione del Festival, che non sono poche centinaia di euro, proprio ai giovani del territorio fermi da un anno per la pandemia. Ed invece cosa si inventa l’assessore in questo caso commissario alla cultura comunale Melillo? L’altro Festiva, dove i giovani che ne fanno richiesta possono esibirsi gratuitamente e a loro spese.  Siamo davvero al ridicolo. Si fanno venire ad Aversa vecchie glorie della lirica che non cantano da più di un decennio, lautamente pagate e poi si chiede ai giovani musicisti del territorio non solo di suonare gratis o per pochi spiccioli, ma addirittura di pagarsi le spese. Cioè se un pianista decide di suonare gratis dovrà pagarsi pure il fitto del pianoforte”. L’esponente di Fratelli d’Italia si domanda: “L’amministrazione comunale cosa fa per i nostri musicisti? Mette il suo stemma sul sudore e il lavoro altrui senza dare nulla in cambio neanche l’assistenza? Ed inoltre si escludono gli stessi dal cartellone principale per creare un cartellone diciamo di serie B? I nostri giovani e anche meno giovani musicisti valgono molto di più e meritano molto più rispetto”.

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