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Commissione di controllo sui dirigenti, Speranza si defila dal resto dell’opposizione

Il movimento: “Ecco perché non abbiamo firmato la richiesta”

Ha fatto molto discutere la decisione dei consiglieri comunali di Speranza per Caserta Francesco Apperti e Norma Naim di non sottoscrivere la proposta avanzata dagli altri 9 esponenti di opposizione per l’istituzione di una commissione di controllo sui dirigenti dopo l’inchiesta aperta dalla Dda sulla gestione dei rifiuti (e non solo) al Comune di Caserta. Ed è proprio il movimento a chiarire con una nota i motivi della scelta di defilarsi dal resto dell’opposizione. “Per venerdì scorso, era stato fissato un ulteriore incontro per discutere e migliorare un testo circolato soltanto ventiquattr’ore prima, quando alcuni Consiglieri suggerivano di protocollare in gran fretta l’atto per consentirne la discussione già nel Consiglio del 6 dicembre, tentativo peraltro rivelatosi vano. Ebbene, i Consiglieri di Speranza inviavano comunque, nella primissima mattinata di venerdì, alcune proposte di emendamento, le quali venivano respinte malamente, ed il testo veniva quindi depositato così com’era”. 

I consiglieri di Speranza per Caserta chiedevano che “venissero richiamati, nelle premesse della delibera, i precedenti atti consiliari che andavano nella stessa direzione dell’attuale proposta, prime fra tutte le mozioni di Speranza per Caserta che già per due volte, nel 2016 e 2017, chiedeva una commissione speciale per monitorare l’appalto ed il ciclo integrato dei rifiuti nella nostra città. Ovviamente Speranza sarebbe stata ben felice di poter citare anche ulteriori atti proposti dai Colleghi Consiglieri di opposizione, ma non è mica colpa nostra se fino ad oggi gli altri hanno dormito sonni tranquilli, per risvegliarsi solo con l’irruzione delle indagini della DDA. Inoltre, se nelle premesse della delibera si legge il condivisibilissimo proposito di “riavvicinare la cittadinanza alle istituzioni”, ci sembrava opportuno che la commissione avesse tra i suoi compiti anche quello di sollecitare e supportare l’attivazione ed il funzionamento degli istituti di partecipazione popolare. Inoltre, avevamo chiesto che non vi fosse alcun gettone di presenza per i componenti, e che la commissione speciale, secondo quanto peraltro prevede il Regolamento delle Attività Consiliari, avesse una durata limitata nel tempo e si prevedesse un termine per la presentazione del “report” conclusivo al Consiglio Comunale”. 

“Abbiamo provato insomma - continua il documento - a migliorare una proposta che era buona nelle intenzioni ma assolutamente carente nella forma e quindi inefficace, e ci è stata sbattuta la porta in faccia. Nessun problema, ci siamo abituati, il nostro lavoro di opposizione, controllo e denuncia proseguirà tenacemente come e più di prima, a cominciare dal prossimo Consiglio Comunale del 6 dicembre quando sarà discussa la nostra proposta di riduzione di indennità e gettoni di presenza. Sarà interessante sapere se, in un Comune al secondo dissesto consecutivo, i nostri rappresentanti politici capiranno che è arrivato il momento di dare un segnale concreto, non a chiacchiere, di vicinanza ai propri cittadini, riducendosi le indennità del 50% con un risparmio annuo di oltre 500mila euro per le asfittiche casse comunali”.

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