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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Emergenza bufale, sparita bozza con modifiche al piano: "Senza risposte sarà conflitto"

Il movimento protesta dopo la mancata discussione nella commissione congiunta. Vertice con il commissario Cortellessa

Sparita la bozza con le modifiche al piano della Regione per l'eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bufalina. Lo ha denunciato il portavoce del movimento degli allevatori Gianni Fabbris dopo la mancata discussione, per assenza della giunta, della vertenza bufalina nel vertice con le commissioni Agricoltura e Salute convocato martedì a Palazzo Santa Lucia.

Un'assenza che per Fabbris rappresenta "uno schiaffo al Consiglio ed un insulto alla trasparenza sia nelle motivazioni addotte dal portavoce del Presidente De Luca (assolutamente risibili e pretestuose oltre che fuorvianti), sia nel metodo messo in campo che disconosce la funzione democratica del Consiglio Regionale - ha detto nel corso di un'assemblea - Nel merito non possiamo come rilevare il fallimento dell'azione annunciata dal Vicepresidente Bonavitacola che aveva assunto l'impegno di portare in Commissione una proposta/documento di risoluzione delle molte criticità rilevate nel Piano. Nelle settimane scorse questo documento era persino stato presentato in Bozza ai sindaci dell'Area cui era stato proposto dopo aver acquisito il parere del Ministero della Salute. Il documento (su cui avrebbe dovuto fondarsi la discussione delle Commissioni per le valutazioni di modifica del Piano) è sparito e non se ne ha più traccia con buona pace delle intenzioni del Vicepresidente Bonavitacola evidente delegittimato nel percorso".

Intanto nel corso della giornata di oggi, mercoledì 13 luglio, Fabbris ha incontrato il commissario nominato dalla Regione per l'attuazione del piano Luigi Cortellessa. Nel corso del faccia a faccia, svolto all'Asl di Caserta, Fabbris ha evidenziato le criticità rilevate dagli allevatori nel Piano ribadendo che "i primi ad avere interesse ad un piano che funzioni e risolva i problemi della TBC e della Brucella sono gli allevatori che hanno avanzato diverse proposte. Proposte su cui la Regione si era impegnata ma che in diversi stanno ostacolando perché, evidentemente, non vi è un vero interesse a risolvere BRC e TBC".

Il Generale Cortellessa, appuntando e ascoltando diversi dei passaggi di merito proposti, ha rilevato come, da parte sua, abbia risposto ad una richiesta istituzionale mettendo a disposizione la propria esperienza e il proprio ruolo per contribuire a risolvere i problemi e che la sua azione, fin dai primi giorni della sua iniziativa in campo, è mirata a facilitare la soluzione delle criticità non contro qualcuno ma garantendo la riorganizzazione delle funzioni e delle procedure per cui "ognuno faccia con competenza il proprio dovere di servizio". Una attività che nei primi mesi di lavoro ha come primo obiettivo due priorità: quello di implementare la biosicurezza nelle aziende e quello di facilitare la consapevolezza degli allevatori nell'adottare pratiche positive. "Agli allevatori va la mia vicinanza e la comprensione per il loro duro lavoro e la mia disponibilità ad ascoltare le loro ragioni per facilitare le soluzioni chiedendo loro disponibilità a contribuire a risolvere i problemi" ha commentato il Generale Cortellessa che, affidando a Fabbris un messaggio di attenzione agli allevatori, ha sottolineato come "il suo lavoro in queste prime settimane sia puntato a fare in modo che gli allevatori siano consapevoli delle iniziative da assumere e siano messi in condizioni di poterle adottare". Il colloquio, franco e senza infingimenti, si è concluso con l'impegno di Fabbris a inviare al Generale Cortellessa la documentazioni su casi e proposte e con l'impegno del Generale Cortellessa a venire ad incontrare gli allevatori in azienda per ascoltare dalla loro viva voce le criticità e i problemi denunciati in questi mesi.

Intanto si alza il livello dello scontro e il portavoce del movimento degli allevatori ha fissato la dead line per il suo incarico al 28 luglio, dopo sarà la fine delle trattative. Dal 29 luglio "se non ci saranno fatti concreti, non serviranno più le parole. La risposta la daranno direttamente gli allevatori e non ci sarà bisogno di un portavoce. Sarà la voce del conflitto, della rabbia e dell'indignazione. Forse è quello che nelle stanze del potere qualcuno ha cercato fin dal primo momento pensando, cosi, di poter giocare sul campo che più gli è congeniale e consono alla sua natura tracotante e repressiva", si legge in una nota del portavoce.

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