rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità Capua

Crollo dell'Arco di Diana, la Soprintendenza contro i proprietari

I privati inadempienti nel mirino dell'Ente: "Situazione aggravata dalla loro incuria"

La Soprintendenza si riserva di agire ai danni dei proprietari inadempienti degli edifici che compongono l’Arco di Diana, la struttura interessata lo scorso agosto dal crollo di alcune componenti murarie che coinvolsero anche la Basilica benedettina di Sant’Angelo in Formis.

Ad annunciarlo è una nota della Prefettura di Caserta, che già da aprile aveva convocato più volte un tavolo tecnico con tutte le parti istituzionali coinvolte, Comune, istituzione religiosa e Soprintendenza, chiedendo la collaborazione dell’Università della Campania, del CNR e dei vigili del fuoco.

La Soprintendenza sta infatti agendo in via d’urgenza, in una situazione “aggravata dal rischio idrogeologico e dall’incuria degli stessi proprietari privati – spiega la Prefettura – e di chi ha utilizzato l’area, tanto da determinare il crollo di alcune componenti murarie”. Per fare fronte al pericolo il Comune aveva emesso una ordinanza nell’agosto scorso, pochi giorni prima del crollo, mente successivamente era stato disposto il sequestro preventivo da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Secondo la Prefettura e la Soprintendenza, i proprietari privati “avrebbero dovuto rendersi in primo luogo parte diligente dal momento che hanno la titolarità dei vari beni”.

Il Comune di Capua, in gestione commissariale dopo le dimissioni dell’ormai ex sindaco Centore e il passaggio alla gestione commissariale, ha richiesto alla Regione Campania il finanziamento per la “progettazione, la salvaguardia, la messa in sicurezza ed il recupero dell’intero borgo ai fini idreologici”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crollo dell'Arco di Diana, la Soprintendenza contro i proprietari

CasertaNews è in caricamento